Dopo le escursioni in ambito thriller rappresentate da At the end of the day – Giorno senza fine e La santa, rispettivamente datati 2011 e 2013, c’era da aspettarsi che uno specialista in videoclip del calibro di Cosimo Alemà si dedicasse ad un lungometraggio che facesse della musica il proprio elemento di spicco.
Sua terza fatica dietro la macchina da presa, infatti, Zeta – visto nelle sale cinematografiche a fine Aprile 2016 – guarda in maniera evidente a modelli internazionali (più a 8 mile di Curtis Hanson che a Straight Outta Compton di F. Gary Gray, però) con il fine di raccontare una storia di amore e di amicizia che rispecchia quasi la vera vita del protagonista IZI, nome d’arte di Diego Germini.
Protagonista che si chiama, appunto, Zeta, pseudonimo dell’Alex che, tra lavoro al mercato e casermoni di periferia, vive sognando l’hip hop; fino al giorno in cui il suo desiderio si trasforma in realtà, catapultandolo nell’universo musicale in cui non può fare altro che impegnarsi per dimostrare quanto vale.
Ed è una didascalia riportante un passaggio della Heroes di David Bowie ad aprire la oltre ora e quaranta di visione atta a coinvolgere non pochi nomi appartenenti alla scena hip hop tricolore; da Clementino a Tormento, passando per Baby K, mentre anche le apparizioni di Fedez, J-Ax, Metal Carter e Rancore si alternano nello svolgimento della vicenda, non priva di spaccio di droga e di tragedia dietro l’angolo.
Vicenda accomunabile, in un certo senso, ad una attuale rilettura nostrana de La bamba di Luis Valdez, biopic riguardante il rocker Ritchie Valens; tanto più che i due film sfruttano entrambi un povero personaggio centrale sulla strada verso il successo.
Personaggio che si destreggia in questo caso tra il legame con gli inseparabili Gaia e Marco, ovvero Irene Vetere e Jacopo Olmo Antinori, e i lussuosi ambienti tempestati di denaro, cocaina e ragazze oggetto facilmente pronte a denudarsi per squallidi produttori discografici (e qui abbiamo un ottimo Francesco Siciliano).
Man mano che si approda alla lunga esibizione conclusiva di un musicarello 2.0 che, chiaramente intento è ribadire che non conta dove si arriva, ma come ci si arriva, è Koch Media a rendere disponibile su supporto blu-ray, oltretutto corredato di ricca sezione extra che non può fare a meno di conquistare i fan irriducibili della “parlantina in note”.
Perché, al di là di una galleria fotografica e di un trailer, il disco dispensa il teaser, tre spot televisivi, due minuti di provini, cinque di scene tagliate, quarantadue di backstage e tre videoclip: Serpente di Sante, Scusa e Chic di IZI.