È la bambina che ha appassionato intere generazioni.
Coloro che hanno vissuto giovanissimi il periodo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, la conoscono sicuramente grazie alla popolarissima serie a cartoni animati concepita dal maestro dei disegni in movimento Hayao Miyazaki; ma fu nel bestseller scritto nel lontano 1880 dalla svizzera Johanna Spyri che ebbe origine il personaggio della orfanella Heidi, oggetto di un’infinità di riletture televisive e di diverse trasposizioni cinematografiche, da quella curata nel 1952 da Luigi Comencini a Zoccoletti olandesi di Allan Dwan, interpretato quindici anni prima dalla bambina prodigio Shirley Temple.
Trasposizioni cui è andato ad aggiungersi l’Heidi che, a firma dell’Alain Gsponer autore, tra l’altro, del film per famiglie Un fantasma per amico, approda su supporto blu-ray – con il trailer nella sezione extra – sotto il marchio Key Films, dopo essere stato distribuito in sala a fine Marzo 2016.
È quindi nella splendida qualità audiovisiva dell’alta definizione che è ora finalmente possibile rivivere sullo schermo piatto casalingo le avventure della piccola protagonista stavolta in possesso delle fattezze di Anuk Steffen, immersa negli splendidi paesaggi naturali di un’ambientazione montana tutt’altro che distante da quella del francese Belle & Sebastien di Nicolas Vanier e dove trascorre i giorni più felici della sua infanzia affiancata dal nonno Almöhi, abituato a vivere isolato da tutti all’interno di una baita.
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Nonno splendidamente incarnato dal veterano tedesco Bruno Ganz – comprendente nel proprio ricchissimo curriculum Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders e Pane e tulipani di Silvio Soldini – e delle cui capre si occupa proprio la nipotina insieme all’amico Peter alias Quirin Agrippi; senza immaginare che la sua spensierata esistenza nel verde venga interrotta bruscamente quando viene condotta a Francoforte da una zia intenta a farla vivere nella famiglia del ricco signor Sesesamann, ovvero Maxim Mehmet, in modo che diventi una compagna di giochi per la figlia di lui, Klara, costretta su una sedia a rotelle e cui concede anima e corpo Isabelle Ottman.
Evento che la porta anche ad imparare a leggere e scrivere sotto la supervisione della severa governante Rottenmeier, nei cui panni troviamo la Katharina Schüttler di Oh boy: Un caffè a Berlino; man mano che avvia sì una nuova amicizia e scopre la passione per i libri, ma non riuscendo a tenere lontana la nostalgia nei confronti può fare a meno di aumentare giorno dopo giorno la forte sensazione di nostalgia nei confronti della vita in mezzo alle montagne e dell’anziano parente.
Consentendo alla oltre ora e quaranta di visione professionalmente confezionata di intrattenere a dovere lo spettatore a suon di emozioni per grandi e piccoli dispensandogli, allo stesso tempo, un’ulteriore variante in fotogrammi della intramontabile tematica dell’incontro-scontro tra due diverse classi sociali.
Francesco Lomuscio