Dalla laurea in Legge, alla macchina da presa. E’ la storia di un giovane torinese appassionato di cinema e fumetti che nel primo dopoguerra già si lancia verso il futuro! Ora ci ha lasciato, ma la sua scettica e affettuosa ironia non la dimenticheremo. Ci lascia con il tipico vuoto che segue alle partenze improvvise, delle cose che ci sembrano senza senso. Il vuoto che lascia è il vuoto dei grandi.
Pochi mesi prima di lui, il 9 gennaio 2016 se n’è andato anche un suo amico Gianni Rondolino, già professore ordinario di Storia e Critica del Cinema all’Università di Torino e storico del cinema italiano, con il quale il giovane Dado iniziò la sua Grande Avventura al Centro Universitario Cinematografico di Torino, con la creazione della collana Centrofilm per cui scrisse monografie dedicate a Ingmar Bergman e a Frank Capra.
Per lui la vita non fu mai disconnessa dalla passione per la settima arte in tutti i suoi aspetti e per la scrittura. Non a caso il suo ultimo lavoro: ” Attraverso lo schermo”, pubblicata poche settimane prima della sua morte, è un’autobiografia dedicata alla sua vita che è stata sempre in rapporto con il cinema.
Il lavoro instancabile e la passione costante per la macchina da presa lo portano a realizzare film e spot televisivi, a vincere premi e menzioni, ma anche a scrivere pregevoli romanzi gialli ma anche feuilletton, spesso di ambiente torinese, che ben sia si attaglia alla sua molteplice vena creativa. Tra il 1963, appena ventiquattrenne, e il 1968 scrive e dirige quasi 500 fra Caroselli e altri spot pubblicitari.
Chi dice che non si può fare arte con la pubblicità non ha visto le produzioni di Corrado Farina! Indimenticabile il Carosello de: La pancia non c’è più, con Mimmo Craig. Anche nel documentario aziendale Corrado propone delle novità e sposta il tiro verso il “corto” a soggetto: da non perdere è l’avventura surreale di Alfa 75 Superstar, dove la macchina si aggira negli Studi di Cinecittà interagendo con le produzioni.
Il suo amore per l’originalità dell’espressione e il piacere di andare fuori dagli schemi si conferma in un’interessante serie creata nel 1985. Si tratta di Dialoghi degli Etruschi, otto brevi filmati realizzati per l’Istituto Luce in occasione dell’Anno degli Etruschi, nei quali, oltre alle testimonianze di noti etruscologi come Mauro Cristofani e Massimo Pallottino, ci sono quelle delle statue parlanti rappresentate dagli stessi Etruschi.
Come si può raccontare in due parole la vita di un uomo, tanto ricco di passioni e interessi? Impossibile! Ma si può tracciare un’immagine, più che altro una storia visiva, del suo “stile”, d’uomo e d’artista. Corrado Farina fu disincantato ed elegante, sempre sul pezzo e mai fuori ruolo e soprattutto un uomo schivo, ma che non sapeva e non voleva essere serioso, come spesso accade ad alcuni suoi colleghi, ma che si rivelava sempre ricco di umorismo: un uomo dalla spiccatissima e travolgente ironia. Raccontava testi e storie spesso condite con il gusto del fantastico ma anche del giallo e a volte dell’horror sempre coniugati con garbo, senza mai scadere nel trash.
Oltre a esperienze di grande cinema, come nella storia della strega e la fanciulla di Baba Yaga e il fantasma dell’Opera di Un posto al buio, Corrado Farina creò un lungometraggio: Hanno cambiato faccia del 1971, con Adolfo Cieli, dal tema vampiresco e sociale d’incredibile attualità ancora oggi. Immagini giustapposte lo rappresentano, ma tracciare un’immagine unica di quest’artista, come dicevamo, non è facile, e di immagini Dado se ne intendeva. Lui che fece tanta pubblicità di grande qualità, fatta anche d’immagini iconiche che divengono un simbolo, lui che amava l’arte tout court, difese più volte a spada tratta nei suoi articoli anche altri artisti che operavano in un campo cinematografico adiacente: i pittori di cinema.
Si tratta di un gruppo di artisti e grafici che dagli anni ’50 crearono i famosi manifesti pubblicitari dei film. Il manifesto perdurò fino agli anni ’80, prima dell’avvento del trailers e della TV di massa. Corrado li apprezzava moltissimo. Spesso anche questi artisti, come anche i creatori di spot pubblicitari, benché abbiano centinaia di appassionati estimatori, non venivano e non vengono ancora apprezzati dalla storia dell’arte ufficiale per quel che valgono.
La cosa riguarda di persona la scrivente che è l’erede di un Archivio di Pittura di Cinema, dedicato al padre Angelo Cesselon, che racchiude tra le più belle immagini originali dipinte dei divi del cinema internazionali e che il regista ha onorato della sua amicizia. Corrado, apprezzava moltissimo lo stile pittorico e moderno di Angelo Cesselon ed era molto orgoglioso di possedere alcune sue opere originali. In una lettera diceva: – …sarò lieto di “mourir de plaisir” vedendo ciò che tu conservi di quell’Angelo di tuo padre…” -.
Dado inoltre descriveva spesso la sua delusione per la mancanza di adeguata attenzione a queste immagini che definisce: vere opere d’arte. Aveva scritto sui giornali Charta e Nocturno vari testi su Cesselon e presentato alcune mostre ultimamente pensava di fare un libro sull’artista con sue schede e fotografie. Si riprometteva di iniziare quest’autunno; purtroppo non è stato possibile.
L’incontro, ricco di emozione e di molte suggestioni è avvenuto il 28 ottobre 2016, alla Casa del Cinema di Roma, in occasione della presentazione dell’ultimo libro di Corrado Farina: “ATTRAVERSO LO SCHERMO”, terminato poche settimane prima della morte.
Il libro, editato dall’Ass. Culturale Il Foglio raccontai ricordi e le opinioni in libertà di uno spettatore cinematografico compulsivo, dalla primissima infanzia a oggi, ma anche la storia di nove romanzi che sono altrettanti film, raccontati per parole anziché per immagini.
La serata, durata quasi quattro ore, si è svolta all’insegna di affettuosi ricordi e la serena commozione di tutti. Sono intervenuti il figlio Alberto Farina, Emiliano Morreale, Stefano Rolando e il direttore della Casa del Cinema Giorgio Gosetti. Durante l’incontro sono stati proiettati alcuni filmati creati dal regista torinese. Molto apprezzato dal folto pubblico che ha voluto rendere un affettuoso omaggio all’autore, il bel film fantastico/erotico, basato su un’avventura della famosa Valentina, personaggio creato dal noto disegnatore di fumetti Crepax.Il titolo: Baba Yaga, è tutto un programma: si tratta di una famosa strega russa interpretata da una conturbante Carrol Baker, che irretisce una giovane e forse non troppo ingenua fanciulla. Belle citazioni dell’epoca degli anni ’60, con libri, testi, moda e arredamento, in un clima intriso di contestazione giovanile. Compare in scena anche un attimo il regista, con un particolare elmo, che diverrà un po’ il suo logo.
Un saluto a Corrado! Un uomo e un artista che non dimenticheremo.
Alessandra Cesselon