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Teatro: Intrepidi Monelli | BOTTECCHIA. Vite in volata e la mostra dedicata a Angelo Cesselon

Teatro: Intrepidi Monelli, viale Sant’Avendrace 100, Cagliari nella rassegna ” I Grandi Autori del Teatro Contemporaneo”. Presenta: La Bicicletta e l’Amore: “BOTTECCHIA. Vite in volata”. Il Teatro INTREPIDI MONELLI ospiterà anche l’anteprima della mostra “Angelo Cesselon(1922/1992). Un pennello per il cinema”

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Teatro: Intrepidi Monelli, viale Sant’Avendrace 100, Cagliari

nella rassegna ” I Grandi Autori del Teatro Contemporaneo”.

Presenta:

La Bicicletta e l’Amore: “BOTTECCHIA. Vite in volata”

   Uno spettacolo di e con Tiziano Polese  –  Regia di Rosalba Piras – Rassegna Abaco Teatro

Il 5 Novembre, ore 21.00 

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Il Teatro INTREPIDI MONELLI ospiterà anche l’anteprima della mostra

 “Angelo Cesselon(1922/1992). Un pennello per il cinema” 

 Bozzetti per Manifesti cinematografici originali 1950/1960

 Dal 5 al 20 novembre 2016

 Date e luoghi per lo spettacolo:

 5 Novembre ore 21.00Teatro Intrepidi Monelli, via S. Avendrace a Cagliari

 22 e 23 Novembre ore 21.00 Teatro Filippo Canu, Corso Vittorio Emanuele Porto Torres.

 

Una piccola storia d’Italia, è quella dello spettacolo di Tiziano Polese : “BOTTECCHIA. Vite in volata”. È la storia di un campione del ciclismo come Bottecchia, vincitore di ben due Tour de France nel 1924 e 1925, ma soprattutto una storia di amicizia tra due giovani: l’autore e protagonista dello spettacolo Tiziano e il suo caro amico Raffaele.

Tiziano ha un grande dolore e ce lo racconta in scena: si tratta della morte del suo caro amico Raffaele Zoldan. Raffaele aveva solo 17 , era bello, era un grande ciclista, e gli aveva salvato la vita. Questo spettacolo è l’occasione per un bravo attore di mettersi alla prova mettendo a nudo il suo animo: un’operazione coraggiosa che ben pochi hanno saputo affrontare.

Si tratta di raccontare tante storie multiple, e a volte come sovrapposte, sui due protagonisti e di affascinare il pubblico, e farlo anche sorridere, con una serie di trame e di flash back che bisogna seguire con attenzione. Ma si tratta anche di chiudere un cerchio, una vicenda che ancora fa soffrire l’uomo e l’attore. Dopo 37 anni, bisogna fare i conti col passato, e liberarsi dai propri fantasmi. Uno spettacolo catartico che avvince e commuove, sempre librandosi sulle due ruote. È proprio inforcando una bicicletta un po’ speciale, con due ruote speciali, che Tiziano percorre un passato remoto e un passato più prossimo fino alla tappa finale nel presente.

Un racconto dilatato e nel contempo stringato, sequenze senza fiato come una corsa in salita in bici sui monti, il tutto sullo sfondo di ambienti e situazioni che forse oggi non ci sono più. Presenti in scena anche le musiche, le immagini, gli usi e costumi del vicino, seppur lontano, mondo degli anni ’70 e poi, in una serie di sequenze alternate e senza respiro, anche quello degli anni ’20.

È proprio da lì che si parte, è lì che c’è la chiave di volta dello spettacolo che racconta della morte assurda di Ottavio Bottecchia di Treviso avvenuta il 3 giugno 1927, ma contemporaneamente anche la storia della morte di un giovane: Raffaele Zoldan il 2 giugno 1979. Erano di corsa su un motorino, per andare a vedere la tappa del giro d’Italia, era l’anno di Moser e Saronni…

Ma soprattutto è la storia della bicicletta, e di quello che ha rappresentato per molti anni per milioni d’italiani. La bicicletta, quando averla o non averla faceva la differenza. La bicicletta,  impegno, fatica e dolore; l’unica possibilità di muoversi, nelle piatte pianure del veneto, e non solo. Una bicicletta, che quando arrivavano gli aerei pieni di bombe dell’ultima guerra, era anche l’unico modo per salvarsi la vita; e questo è capitato a molti. (Tra questi anche alla mia mamma Lina Forte che era di Treviso. N. d. A.). Un simbolo tra tutti: la bicicletta di “Ladri di Biciclette”, che non potremo mai dimenticare.

Questo è il tema di questo avvincente spettacolo scritto e interpretato da Tiziano Polese. Uno storyboard al di fuori dagli schemi, che stuzzica i ricordi di chi quel tempo lo ha vissuto o almeno immaginato. Polese è un grande affabulatore con una vena di poesia, un artista che valorizza e riscopre parole e gergo di un altro tempo, ma anche di una regione, come il Veneto, che talvolta  sembra restare in attesa di eventi. Una regione italiana simbolo di tanti drammi della storia anche contemporanea, e che, in questo caso, in questo originale spettacolo, si fa archetipo di un luogo universale ed eterno. In esso tutto si condensa: le emozioni, la vita, i drammi, e la morte.

In questa bella performance, Tiziano Polese è sempre accompagnato dalla sua Musa, che compare a tratti in scena:  si tratta dell’ attrice e regista Rosalba Piras, compagna di vita e di lavoro, che con la sua garbata presenza e la grazia della sua danza, pone l’accento sul femminile oltre a confortare con delicatezza il cuore del suo compagno. Rosalba Piras è anche la regista di questo interessante spettacolo, da godere semplicemente e a cuore aperto.

Il Teatro INTREPIDI MONELLI ospiterà anche l’anteprima della mostra “Angelo Cesselon (1922/1992). Un pennello per il cinema”. Bozzetti per Manifesti cinematografici originali 1950/1960. La mini esposizione accoglie una selezione dei più bei volti dei divi internazionali dipinti dal maestro della pittura di cinema.  Si tratta di un’anteprima di un prossimo evento più completo e sarà visibile liberamente dal 5 al 20 novembre 2016 nel foyer del teatro.

Alessandra Cesselon

Date e luoghi per lo spettacolo: “BOTTECCHIA. Vite in volata”

 5 Novembre h. 21.00, Teatro Intrepidi Monelli, via S. Avendrace , Cagliari

 22 e 23 Novembre h. 21.00 Teatro Filippo Canu, Corso Vittorio Emanuele,  Porto Torres.

Info Abaco Teatro  – Via Deroma, 25 – 09042 Monserrato (CA)
Telefono: 347 8928141 – 329 9756263 – 070 7565776 – fax 070 4604146

Email: aabaco@gmail.comhttp://www.abacoteatro.it/chi_siamo.html

Alessandra Cesselon  – alexandrella@yahoo.it

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