Essi danzano, essi danzano: Fred Astaire, l’indiscusso miglior ballerino del xx secolo, e Rita Hayworth, “l’atomica”, duettarono in un due film, in cui, complice il ballo, intrecciavano tenere e faticose storie d’amore che non mancavano di quell’happy ending che mandava in visibilio un pubblico ansioso di sognare, di volare sulle ali dell’entusiasmo, con quell’euforia tutta statunitense tesa a celebrare il mito del sogno americano. Le due pellicole sono: L’inarrivabile felicità (You’ll never get rich, 1941) diretto da Sidney Lanfield e Non sei mai stata così bella (You were never lovelier, 1942), per la regia di William A. Seiter.
Margarita Carmen Cansino, questo il vero della Hayworth, non era certo da meno della storica compagna del dinoccolato show man, Ginger Roger (con cui Astaire girò dieci pellicole); figlia di Eduardo Cansino, un ballerino spagnolo originario di Castilleja de la Cuesta, in Andalusia, e di Volga Hayworth, una ballerina ed attrice statunitense di origini irlandesi ed inglesi, fu presto sottratta ai giochi e iniziata al flamenco (aveva appena dodici anni). La mitica Gilda, dunque, imparò ben presto e assai bene l’arte della danza, ed è proprio grazie alla sua abilità in tal senso che s’impose all’attenzione del pubblico, oltre che per la frastornante bellezza che visse il proprio apogeo nel celeberrimo film di Charles Vidor, in coppia con Glenn Ford. Rita divenne l’icona femminile dell’immaginario maschile per un lungo periodo, che culminò con la splendida interpretazione della torbida ed intrigante signora in The lady from Shangay, diretto dall’allora marito Orson Welles.
Astaire, dal suo canto, prese sotto la sua ala la giovane pin up, rendendole un gran servigio, facendola splendere come un diamante per lo sguardo adorante degli spettatori, che ne poterono apprezzare tutta la bravura, oltre a dilettarsi di quel passo a mitraglia di tip tap, che solo l’inarrivabile ballerino sapeva mettere in scena con l’apparente semplicità di chi compie un’azione del tutto naturale.
Non sei mai stata così bella è interessante, innanzitutto perché ben girato, e poi in quanto i due protagonisti vengono equamente valorizzati, laddove nel precedente lungometraggio la Hayworth faticava a bucare lo schermo rispetto all’ingombrante presenza del notevole partner.
Maria Acuña (Hayworth) è una ragazza all’antica, che sogna il principe azzurro, un cavaliere d’altri tempi che la corteggi con pazienza certosina e la riempia di quelle attenzioni che rendono felice una donna, facendola sentire unica. Il padre, che vuole farla a tutti i costi sposare, comincia a scriverle di suo pugno accorati e poetici biglietti d’amore accompagnati da un’afrodisiaca orchidea, così da preparare il terreno a un possibile corteggiatore che si faccia avanti. Lo scanzonato Robert Davis (Astaire) si ritrova suo malgrado invischiato, solo per avere per errore consegnato una volta il sensuale fiore alla ragazza, che a quel punto lo ritiene l’autore di tutta quella posta che tanto l’aveva fatta sognare, incrinando la sua proverbiale inaccessibilità.
Equivoci, incomprensioni, sentimenti, risate, e, naturalmente tanta danza, per un film che è di una leggerezza disarmante, che mette di buon umore, sciogliendo anche la più viva reticenza rispetto ad un cinema che voleva ‘solo’ intrattenere il pubblico, farlo evadere dalla monotonia della quotidianità che incombeva. Lo sfondo è l’alta-altissima borghesia americana, in cui regna opulenza e sfarzo e dove lo squattrinato Davis deve dimostrare di meritare l’amore della donna più preziosa della famiglia. Il bacio sospirato arriva alla fine e su una pudica dissolvenza si conclude il film: un The End scritto a caratteri cubitali, accompagnato da pompose e auliche note, annuncia l’inizio di una relazione che non potrà essere che felice e durare per l’eternità.
Pubblicato da Columbia Tristar Home Entertainment e distribuito da CG Entertainment, Non sei mai stata così bella è disponibile in dvd, in formato 1.33:1 con audio in italiano, inglese e spagnolo (DD Mono) e sottotitoli in italiano, inglese, portoghese e spagnolo opzionabili.
Luca Biscontini
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