DVD/Blu Ray

…continuavano a chiamarlo Trinità con Bud Spencer e Terence Hill in dvd

…continuavano a chiamarlo Trinità, sebbene sia un sequel, non delude, anzi mantiene il tenore del capostipite con un aumento significativo del tempo dedicato a quelle scazzottate che poi diventarono il marchio di fabbrica della coppia Hill-Spencer. La sequenza della rissa infinita nel convento, insieme ai frati, ha modificato sensibilmente la natura di un genere, dando vita a una sorta di slapstick western

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Come non dare seguito a quel capolavoro di comicità, intrattenimento e rivoluzione del genere western che fu Lo chiamavano Trinità…? Italo Zingarelli, il produttore del primo film, ritenne opportuno proseguire su quella direzione, e Enzo Barboni (E. B. Clucher), il regista, si rimise all’opera scrivendo soggetto e sceneggiatura, arricchendo di situazioni esilaranti quanto già di buono era riuscito a realizzare nel 1970. …continuavano a chiamarlo Trinità, sebbene sia un sequel, non delude, anzi mantiene il tenore del capostipite con un aumento significativo del tempo dedicato a quelle scazzottate che poi diventarono il marchio di fabbrica della coppia HillSpencer. Nel secondo film è equamente distribuito lo spazio recitativo dei due protagonisti, che si ritrovano, loro malgrado, per onorare la richiesta del padre in punto di morte (sebbene fosse una messa in scena architettata dalla madre e dallo stesso Trinità), a collaborare all’insegna di una sana vita criminale in cui dividersi i compiti. Ma Trinità e Bambino non riescono proprio a fare del male, sono irrimediabilmente innocui, tant’è che i vari tentativi di rapina si risolvono in una prestazione di soccorso nonché in donazioni di denaro, vista la precarissima condizione economica delle vittime dei loro colpi, con tanto di inevitabile innamoramento del velocissimo pistolero dagli occhi azzurri per la bella, bionda, angelica figlia della famiglia di agricoltori.

Indimenticabile la sequenza della partita a poker con Wild Cat Hendriks (Tony Norton), in cui Trinità serve, da baro incallito qual è, una serie di full assortiti ai suoi avversari, nonché un poker di sette al temibile giocatore che, convinto di avere la mano in tasca, viene spiazzato dall’imprevedibile poker d’assi dell’abile mazziere (le mani velocissime di Tony Binarelli, il famoso prestidigitatore, incantano e frastornano); da lì, poi, il corpo a corpo con le velocissime sberle inflitte da Trinità al malcapitato professionista del gioco d’azzardo.

Ma la sequenza-madre del film, che poi davvero rivoluzionò un certo modo di fare cinema, è quella dell’infinita scazzottata nel convento dei frati, in cui Bambino e Trinità si ritrovano a giocare un’esilarante partita di rugby contro uno squadrone formato da più di venti uomini. Spencer non si risparmia, e vederlo attaccato da una miriade di avversari, a cui impartisce sonori ceffoni, nonché ‘colpi del piccione’ a raffica (il famoso pugno scagliato dall’alto basso sulle teste dei suoi nemici, che provoca la perdita delle facoltà mentali), è, mutuando Alex di Kubrick, ‘piacere impiacentito’, che non cessa di esercitare un’ipnotica attrazione su chi guarda. I tempi dedicati alla rissa vennero estesi come mai era accaduto prima nel cinema, inaugurando davvero un nuovo genere, uno ‘slapstick western’ in cui il corpo (in particolare quello di Spencer) diviene una sorta di feticcio, un totem da magnificare e a cui delegare il compito di scongiurare funesti presagi, attraverso un movimento forsennato, sovrumano, che con una forza onnipotente neutralizza chiunque sia intenzionato a violarne la sacralità. Quando assistiamo alle gesta di Spencer regrediamo irrimediabilmente a uno stato infantile, laddove gli imponiamo il ruolo di difensore; Spencer non picchia solo i nemici dello schermo, ma anche i nostri, è un salvatore, con lui sappiamo che saremo sempre al sicuro. Non solo ricopre la figura paterna, ma la eccede, sconfina nel super umano, e si vorrebbe essere come lui, o, al limite, nella cerchia dei suoi protetti. Hill, di fatti, è sempre il fratello minore/figlio, che lo punzecchia, lo stuzzica, provocandone l’ira, che, comunque, non esplode mai veramente, se non quando devono insieme affrontare i comuni nemici.

Finalmente lo spettatore potrà godere, con la nuova edizione in dvd, della versione integrale di 121’ minuti. E poi, per concludere, un dato su tutti: con 15 milioni di spettatori questo film detiene ad oggi il record assoluto nella storia del cinema italiano. Insomma, come non averlo nella propria videoteca?

Pubblicato da Mustang e distribuito da CG Entertainment, …continuavano a chiamarlo Trinità è disponibile in dvd, in formato 2.35:1 con audio in italiano (DD 2.0) e sottotitoli per non udenti opzionabili. Nei contenuti speciali: Continuavano a chiamarlo Trinità (intervista di Mario Sesti a Terence Hill); La mia vita da Bambino (intervista di Mario Sesti a Bud Spencer); Trailer Internazionale.

Luca Biscontini

Trova il film su CG Entertainment

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