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In blu-ray la esplosiva miscela di animazione 3D e live action de Il regno di Wuba

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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Con il titolo anglofono Monster hunt, i primi italiani a vederlo sono stati gli spettatori dell’edizione 2015 della Festa del Cinema di Roma, circa sette mesi in anticipo rispetto alla distribuzione ufficiale nelle sale, a Maggio 2016, dove è arrivato come Il regno di Wuba.

Accompagnato dal trailer nella sezione riservata ai contenuti speciali, il lungometraggio diretto da Raman Hui – supervisore all’animazione dei primi due Shrek e co-regista del terzo al fianco di Chris Miller – approda finalmente su supporto blu-ray grazie a Koch Media, consentendo così di riscoprire l’assurda situazione in cui finisce coinvolto il giovane guardiano Tianyin, interpretato da Jing Boran.

Situazione che lo vede costretto a prendersi cura del cucciolo della regina dei mostri, affidatogli prima di morire e destinato a diventare il re della sua specie; man mano che, a complicare il tutto, provvede l’incontro con la cacciatrice Xiaonan alias Bai Baihe, la quale gli offre protezione a caro prezzo.

Perché è in un lontano mondo di fantasia dove, un tempo, gli umani scatenarono una guerra per conquistare la terra, fino ad allora governata, appunto, dai mostri poi ricacciati sulle montagne remote che si svolge la oltre ora e cinquanta di visione, il cui citato protagonista, tra l’altro, si ritrova con l’uovo della regina che gli penetra nella bocca.

Protagonista sulle cui imprese, come c’era da aspettarsi, tende a concentrarsi in maniera quasi esclusiva l’esile plot, mentre al suo inseguimento vanno sia gli uomini che le morbidose creature splendidamente rese dall’animazione 3D in CGI.

Morbidose creature che, complici anche determinate dinamiche tipiche dei disegni in movimento su schermo, conferiscono non poco un look generale da cartoon all’operazione, sebbene a recitarvi siano attori in carne ed ossa.

Mentre, con un’atmosfera generale che richiama alla memoria determinate pellicole d’arti marziali sfornate in Oriente tra gli anni Sessanta e Settanta, non rimane altro da fare che abbandonarsi alla scatenata sequela di movimentate circostanze che, tra scontri con armi da taglio e fruste, immancabili mosse speciali, momenti cantati e, addirittura, escursioni in ristoranti specializzati in sashimi di mostro (!!!) e altre prelibatezze analoghe, includono anche un sofferto parto maschile.

E, ovviamente, è lo humour tipico della celluloide dagli occhi a mandorla ad infarcire il tutto.

Francesco Lomuscio

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