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Notte folle a Manhattan

«”Notte folle a Manhattan”: una divertente commedia con Steve Carrel mattatore; un family movie movimentato per uscire fuori dalla solita routine».

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L’esperto di commedie Shawn Levy, regista di Oggi sposi niente sesso (2003), Una scatenata dozzina (2003), Una notte al museo (2006) e del remake de La pantera rosa (2006), torna al cinema con Notte folle a Manhattan, ennesimo family movie ambientato per le strade di New York. Puntando ad un pubblico più adulto, e focalizzando l’attenzione su un problema che affligge la maggior parte delle coppie di oggi, la routine, Levy propone stavolta una pellicola che rappresenta l’altra faccia dei film prodotti fino a questo momento.

Phil (Steve Carell) e Claire (Tina Fey) sono una coppia del New Jersey, consulente fiscale lui, agente immobiliare lei, con due figli a carico e un appuntamento fisso a cena una volta a settimana divenuto ormai un rituale. Quando una coppia di amici decide di divorziare, Phil e Claire organizzano una serata romantica in un esclusivo ristorante a Manhattan per ridare vita al loro rapporto, ormai in preda alla monotonia. In seguito ad un disguido, i coniugi si ritrovano coinvolti in un equivoco che li vedrà protagonisti di una interminabile e movimentata nottata tra rocambolesche fughe, boss mafiosi, killer prezzolati e poliziotti corrotti.

Una storia da manuale insomma, dove sceneggiatura e finale, abbastanza prevedibili, sono carichi di clichè, e a dar brio ai 90 minuti di pellicola sono sostanzialmente i due protagonisti Tina Fey, stella del piccolo schermo e spassosissima imitatrice della governatrice dell’Alaska Sarah Palin, e il mitico Steve Carell, una vera sicurezza per il genere. Grazie alla scelta azzeccata dei due personaggi principali, Levy riesce a dar vigore ad un repertorio comedy ormai troppo sfruttato, e a rinvigorire anche le gag più scontate.

Notte folle a Manhattan si rivela quindi una pellicola migliore di quello che ci si potrebbe aspettare, ideale se si è alla ricerca di qualcosa che movimenti la solita ‘routine’.

Alessandra Agapiti

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