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DVD/Blu Ray

Melissa P. di Luca Guadagnino in dvd

Neanche la virtuosa regia di Luca Guadagnino riesce a sostenere un film la cui fonte letteraria era già di per sè insufficiente. Risulta comunque interessante la visione di Melissa P., per fare esperienza del degrado antropologico delle generazioni attuali, i cui corpi sono stati completamente sussunti dal ‘discorso capitalista’ e resi merci, liberi di circolare in un mercato sempre più aperto allo scambio di beni di qualunque natura

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Diceva Godard che era opportuno evitare di tradurre cinematograficamente un grande romanzo, mentre nel caso di un’opera letteraria di dubbio valore si poteva tentare l’impresa, cosa che poi fu da lui stesso realizzata con Le mepris (Il disprezzo, 1963), laddove quella di Moravia non era considerata dal regista una grande prova, tant’è che ne modificò sensibilmente il senso e l’esito finale. Questa veloce premessa per introdurre il secondo lungometraggio di Luca Guadagnino, Melissa P., tratto dal romanzo best-seller, tradotto in 23 lingue, 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire di Melissa Panarello. Ad annusare immediatamente la potenzialità economica di un’operazione di tal genere furono Claudia Amendola e Francesca Neri, che per la prima volta assunsero la veste di produttori, tanta era la loro fiducia sul gradimento che un film di questa natura avrebbe potuto avere presso il pubblico. Il diario della Panarello, nonostante il successo clamoroso riportato, non è certo un capolavoro della letteratura contemporanea, e dunque – si perdoni la boutade – forse il maestro della Nouvelle Vague non avrebbe avuto nulla in contrario a trasformarlo in pellicola, ma probabilmente in questo caso la materia di partenza era talmente insufficiente che tentare di elevarne il valore con la traduzione in immagini fu un’impresa davvero ardua, anche per un regista di talento come Luca Guadagnino. Melissa P. comunque andò discretamente al botteghino, incassando sei milioni di euro, sebbene assai al di sotto delle previsioni degli speranzosi produttori.

La storia la conoscono tutti: si parla dell’inizio della vita sessuale di una sedicenne che, forse per l’assenza del padre che lavora su una piattaforma di petrolio a migliaia di chilometri, sviluppa, anche a seguito di una poco felice prima esperienza in cui viene strumentalizzata, una certa avversità per il genere maschile, e, per evitare ulteriori delusioni, decide di inabissarsi pericolosamente in un erotismo eccessivo, in cui può porsi in maniera dominante rispetto ai vari partner con cui si interfaccia. Fino a uno scontato epilogo in cui, a seguito della morte della nonna (una credibile Geraldine Chaplin), a cui era molto legata, e alla scoperta del suo diario da parte della madre, la quale è costretta a rielaborare completamente il rapporto con la figlia, decide di cambiare il corso della propria vita, iniziando una ‘sana’ relazione sentimentale con un romantico compagno di scuola che non ha mai smesso di amarla.

Intorno a questo non originalissimo canovaccio si muovono gli attori del film, tra cui la protagonista, la spagnola María Valverde, che offre, nonostante il doppiaggio scadente, una prestazione accettabile, un imberbe Elio Germano, non ancora divenuto il divo consacrato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes, e la Chaplin, che credette nelle capacità del regista, accettando di partecipare; breve cameo anche per Claudio Santamaria, che consuma un rapido amplesso con Melissa nei sotterranei di un museo, e per un esordiente Alba Rohrwacher.

Un film, dunque, che poteva affascinare il pubblico degli adolescenti, i quali d’altronde furono i maggiori consumatori del libro. La regia di Luca Guadagnino è buona, si nota non poco lo sforzo del regista di restituire con soggettive, piani sequenza e ariosi movimenti di macchina l’emotività della protagonista di fronte a situazioni che di per sé non possiedono una vera forza di attrazione, rispetto a un pubblico fisiologicamente smaliziato, e dunque non incline a farsi ‘scandalizzare’. Secondo un’inchiesta fatta tra i lettori del mensile Ciak, Melissa P. fu il peggior film del 2005 insieme a Troppo belli, e ciò la dice lunga sul valore del film.

Ma forse l’unica maniera di accostarsi all’opera di Guadagnino è comprendere, come si è detto, che era indirizzata a una determinata fascia di pubblico, presso la quale non ha mancato di avere un certo riscontro. La visione di Melissa P., al netto di tutte le riserve mosse, potrebbe comunque costituire una discreta occasione per fare esperienza del degrado antropologico delle generazioni attuali, i cui corpi, come avrebbe sottoscritto il poeta di Casarsa, sono stati, anch’essi, completamente sussunti dal ‘discorso capitalista’ e resi merci, liberi di circolare in un mercato sempre più aperto allo scambio di beni di qualunque natura.

Pubblicato da Columbia Pictures e distribuito da CG Entertainment, Melissa P. è disponibile in dvd in formato 1.85:1 con audio in italiano (DD 5.1) e sottotitoli in italiano e inglese. Nei contenuti speciali il Dietro le quinte e le interviste al regista e al cast.

Luca Biscontini

Trova il film su CG Entertainment

  • Anno: 2005
  • Durata: 94'
  • Distribuzione: CG Entertainment
  • Genere: Erotico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Luca Guadagnino