Dopo il grande successo di pubblico, che ha seguito con interesse e divertimento le proiezioni e gli incontri collaterali, sabato 3 settembre al Bosa Animation Awards entra in scena la giuria. Tocca al giornalista Paolo Mastino e ai film maker-animatori Silvia Capitta, Alessandro Mattei e Ruben Pirito premiare la migliore tra le diciotto animazioni in concorso quest’anno da tutto il mondo. I giurati leggeranno il loro verdetto e la motivazione al pubblico, alle 20.30 in via Corte Intro. Subito dopo sarà proiettato un filmato che racconta i dietro le quinte della realizzazione di un’animazione in stop motion. È un’occasione per rendere partecipi gli spettatori del grande lavoro che sta dietro un cortometraggio di questo tipo. Di solito, infatti, si pensa che le animazioni (o come vengono chiamate, più semplicisticamente, i “cartoni animati”) siano rivolte esclusivamente ai bambini e non richiedano particolari capacità tecniche. In realtà –come dimostrano i film visti al BAA –sono un mezzo artistico per affrontare anche tematiche sociali e politiche importanti, e per arrivare sullo schermo richiedono il lavoro di interi staff di professionisti.
Sempre sabato, ma di pomeriggio, gli spettatori possono rivedere, in seconda visione, i cortometraggi proiettati venerdì sera: dalle 17.30 sul grande schermo dell’ex convento del Carmelo (piazza del Carmine) ritornano i colori e la fantasia di “Looks” (Germania) di Susann Hoffmann; “Lila” (Argentina) di Carlos Lascanos; “Big bunny again?” (Francia) di Emilie Pigeard; “Conte de fees” (Francia) di Chloé Mazlo; “About a mother” (Russia) di Dina Veliskovskaya; “Viaje a pies” (Spagna) di Khris Cembe; “Moon” (Spagna) di Marco Frettolini; “Aaran” (Spagna) di Jorge Dayas; “Eye for an eye” (Germania) di Steve Bache, Mahyar Goudarzi e Louise Peter.
I giurati devono scegliere tra queste nove animazioni e altrettante proiettate la prima sera: “Gyros dance” (Vietnam) di Piotr Loc Hoang Ngoc; “Björnulf” (Francia) di Tom Girardot; Los ases del corral” (Messico) di Irving Sevilla e Manuel Báez; “Kong fu” (Francia) di Samuel Smith; “Golden shot” (Turchia) di Gökalp Gönen; “The spectrum of mind” (Italia) di Ilenia Locci; “Däwit” (Germania) di David Jansen; “The cabinet decision” (Israele) di Mayan Engelman; “En vuelo” (Colombia) di Jhon Mario Angulo.