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I frammenti di paura di David Hemmings e le provocazioni di Moana Pozzi in dvd

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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Con un ricco cast comprendente, tra gli altri, il mitico Adolfo Celi e la Gayle Hunnicutt vista, tra l’altro, ne Il terrore negli occhi del gatto (1969), ne è protagonista un David Hemmings post-Blow-up (1966), ma non ancora scoperto da Dario Argento per il suo Profondo rosso (1975).

In Frammenti di paura (1970) di Richard C. Sarafian, infatti, il compianto attore britannico concede anima e corpo al giovane scrittore inglese ed ex tossicodipendente Tim Brett, partito per l’Italia con il fine di raggiungere la zia, dama di carità; senza immaginare, però, di trovarla priva di vita.

Infatti, sebbene il titolo possa erroneamente spingere a pensare che rientri nel genere horror la oltre ora e mezza in questione, è dalle parti di un allucinato thriller di stampo tipicamente british che si colloca la vicenda raccontata; man mano che l’uomo, deciso a scavare nell’esistenza della defunta nel tentativo di risalire alle cause del suo decesso, effettua tanto pericolose quanto sorprendenti scoperte.

Scoperte che lo portano a mettere a repentaglio la sua stessa incolumità, fisica e mentale; mentre viene risucchiato in una spirale di totale smarrimento accompagnato da un tema musicale non poco simile, in maniera curiosa, a quello successivamente composto da Bill Conti per lo storico Rocky (1976) con Sylvester Stallone.

Fino alla tesa parte conclusiva di un intrigo su celluloide recuperato dal dimenticatoio per il mercato dell’home video digitale dalla attivissima Sinister Film, con trailer quale contenuto extra.

Ma non risulta esente da un risvolto thriller (e con morti annessi) neppure Provocazione (1988), diretto da PieroSatanikVivarelli e che è Mustang Entertainment a rendere disponibile su supporto dvd.

Un elaborato che, sebbene ponga la scomparsa diva del porno Moana Pozzi nel ruolo di una vedova che aveva sposato soltanto per il denaro il suo compagno, non sfocia mai nei dettagli espliciti dell’hard, ma rimane dalle parti dell’erotico.

Seppur tramite amplessi piuttosto bollenti consumati nel letto, all’interno di una sauna e in altri ambienti all’interno di una villa su un’isola durante il periodo estivo; dove il professor Roberto interpretato dal Marino Masé de La città sconvolta: caccia spietata ai rapitori (1975) viene convocato dalla donna (in realtà ex amante) per far sì che prepari per gli esami di maturità le sue figliastre Kiki e Vivi, ovvero la Petra Scharbach di Rimini Rimini – Un anno dopo (1988) e la Hula (all’anagrafe Ursula Davis) di Obsession – Una storia di ordinaria follia (1989).
Figliastre con non esitano affatto a provocare di continuo l’uomo, mostrandosi più volte nude davanti ai suoi occhi e sfoggiando atteggiamenti decisamente provocanti in un tripudio di situazioni cui fa da commento l’onnipresente colonna sonora a firma del compianto RobertoTurnéCiotti.

Con il tutto destinato a complicarsi… per approdare alla piccantissima sequenza del miele sul corpo che conduce il tutto verso il drammatico risvolto conclusivo (se vogliamo prevedibile) dei circa ottantuno minuti di visione (non centocinque come erroneamente riportato sulla fascetta del disco).

 Francesco Lomuscio

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