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Film da Vedere

Il buco di Jacques Becker

Si tratta di un film diretto dal regista Jacques Becker e datato 1959

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Il buco (Le trou) è un film del sottogenere carcerario del 1960 diretto da Jacques Becker, tratto dall’omonimo romanzo di José Giovanni, presentato in concorso alla 13ª edizione del Festival di Cannes.

Mahu, Roland, Geo, Vosselin e Gaspard, detenuti per reati comuni, decidono di sottrarsi al processo tentando l’evasione. Avendo perforato il pavimento della cella, alcuni di loro scendono la notte, a turno, nei sotterranei, mentre gli altri tengono a bada i guardiani. Attraverso altre perforazioni giungono ad un pozzo che li conduce alla fogna che passa sotto il carcere. La libertà non è più lontana, quando il direttore del carcere, avendo avuto sentore dell’insolito affaccendarsi dei detenuti, interroga Gaspard e lo induce a rivelargli il piano di evasione. Vengono prese le opportune misure: le speranze dei prigionieri sono di colpo annullate.

La visione di Il buco non concede respiro, tanta è la suspence che Becker riesce ad infondere alla narrazione, lavorando con pochi mezzi ma una massiccia dose di talento e capacità tecniche. Partendo dalla rinuncia al commento sonoro (se si eccettua il breve brano per pianoforte che accompagna i titoli di coda), il regista punta su una messinscena asciutta e realistica, priva di orpelli ma attenta al particolare, affidandosi ad una macchina da presa statica ma non immobile, anzi reattiva e pronta a cogliere gesti, movimenti, espressioni e sguardi: come quando – in un esemplare piano sequenza lungo quasi quattro minuti di solo apparente semplicità – durante il primo scavo (il più audace), la incolla idealmente a una parete della cella inquadrando il pavimento e, a turno, le mani di Roland, Manu e Geo protese nervosamente a martellarlo con un oggetto metallico asportato dalla spalliera del letto e brandito a mo’ di scalpello, senza disdegnare rapidi spostamenti verticali sui loro volti contratti e tesi, e facendo leva sul fragore ritmico e assordante dei colpi per rendere al massimo l’atmosfera di ansia, trepidazione e paura (oltre che di speranza).

Capolavoro irripetibile del cinema carcerario, Il buco vede l’esordio di due future stelle del cinema francese (Philippe Leroy nel ruolo di Manu e Michel Constantin in quello di Geo) e, non accreditata, la breve apparizione di un’ancora quattordicenne Catherine Spaak (è l’unico personaggio femminile, Nicole, l’amante diciassettenne di Gaspard).

Girato negli ultimi due anni della propria vita da un Jacques Becker malato di cancro, il film uscì a meno di un mese dalla sua morte, ma l’iniziale insuccesso convinse il produttore Serge Silberman e i distributori francesi a ritirarlo temporaneamente dalle sale patrie per riproporlo al pubblico scorciato di circa venti minuti; trattandosi di una coproduzione franco-italiana, vide la luce anche in Italia e per di più in versione integrale (della durata di 140 minuti), ma la relativa edizione in vhs firmata Mondadori è ormai un reperto introvabile: non essendo ad oggi disponibili sul mercato edizioni non tagliate, non c’è modo dunque di apprezzarlo nella sua interezza se non affidandosi alle (quasi) infinite potenzialità del web.

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Il buco

  • Anno: 1959
  • Durata: 115'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia, Italia
  • Regia: Jacques Becker