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Film da Vedere

Ore disperate di Michael Cimino

La pellicola è datata 1990 ed alla regia vede Michael Cimino

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Ore disperate (Desperate Hours) è un film del 1990 diretto da Michael Cimino, interpretato da Mickey Rourke, Anthony Hopkins e Mimi Rogers. È ispirato al romanzo di Joseph Hayes, adattato da Lawrence Konner. Oltre che per Rourke e Hopkins, il film si segnala anche per la presenza di David Morse, di Elias Koteas e di Shawnee Smith. Ore disperate è il remake del film omonimo di William Wyler con Humphrey Bogart, anche se rispetto all’originale la pellicola di Cimino offre, come dice il Mereghetti: “divagazioni western e riuscite caratterizzazioni di contorno”.

Al termine di una udienza in tribunale, grazie alla forzata complicità di Nancy, sua affascinata avvocatessa, il detenuto Michael Bosworth riesce a fuggire rubando un’auto insieme al fratello minore Wally e ad un violento compare, Albert. Il trio ripara in casa Cornell (i ragazzi sono fuori, il capo famiglia Tim al lavoro). Tocca a Nora, terrorizzata dalla incursione e dalle minacce, ospitare i fuggiaschi che si insediano nella villetta (che sta per essere venduta, poiché i Cornell sono decisi a divorziare).

Cimino ha preso il coraggio ed ha lanciato la sfida di rifare un film intenso come quello del grande Wyler con un attore formidabile come Bogart; di solito queste operazioni sono inefficaci, se non dei veri e propri flop, qui il film prende quota e neanche delle più trascurabili, pur partendo dalla storia di Joseph Hayes, che ha scritto oltre che il romanzo anche l’opera teatrale da cui il regista prende anche spunto, facendosi aiutare da Lawrence Konner e Mark Rosenthal in fase di sceneggiatura. Certamente qui si punta moltissimo, come d’altra parte era successo con Wyler, sul personaggio di Michael, servendosi di un Rourke in stato di grazia e molto in linea con il pensiero dell’amico Cimino. Il dualismo dei due protagonisti è naturalmente la materia forte della storia, un sfida continua e senza resa, un antagonismo caratteriale, che non ha altre scuse se non proprio le loro differenze, che poi sono anche affinità, se le osserviamo bene. Il film nasce in via produttiva, nel senso che è De Laurentiis a scegliere il remake ed a proporlo al regista, che si distingue dal precedente per la scelta delle ambientazioni, che sono si sulla base di interni, ma lasciano spazio anche a belle e significative inquadrature esterne. La storia gode senz’altro del suo respiro affannosamente claustrofobico, denso di significati sociologici e critiche di costume. Michael è in fondo una voce critica sulla tipologia della società e quindi in prima persona dell’altro protagonista che è il simbolo ed il frutto concreto di tale rappresentazione. Certamente il dualismo era anche fra Bogart e March, ma nel film di Wyler veniva fuori l’aspetto gangsteritico, con una giustificazione in più dato che le rappresentazioni attoriali di Bogart erano messe in una luce diversa, anche se cruda. La scelta del personaggio interpretato Kelly Linch è una leva in più, oltre che per l’erotismo esplicito, forte ed esibito, è il significato stesso del personaggio ambiguamente proposto fin dall’inizio, fino al finale che lo conferma. Un film che rispolvera angolature efficaci e che le amplia nella maniera giusta ed inaspettata, non sottovalutando, naturalmente, il dramma da camera che è il clou del piatto servito. Purtroppo il film non fu compreso da nessuno, sia critica che pubblico, e con la voluta compiacenza di una distribuzione penalizzante.

Ore disperate

  • Anno: 1990
  • Durata: 100'
  • Genere: Poliziesco
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Michael Cimino

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