Sublime, impareggiabile, un’icona splendente della storia del cinema: Ingrid Bergman durante la seconda metà degli anni trenta muoveva i suoi primi passi nel mondo della settima arte. Dopo essere stata notata dal regista svedese Gustaf Molander, con il quale girò ben sei film, Bergman venne chiamata a Hollywood dal famoso produttore David O. Selznick per interpretare il remake di Intermezzo, film a cui l’attrice aveva lavorato alcuni anni prima, diretto dallo stesso Molander. Fu un grande successo che aprì le porte del cinema statunitense alla ragazza dal viso pulito, che stava completamente a proprio agio davanti alla macchina da presa, destinata a divenire una delle stelle intramontabili del firmamento cinematografico. Conosciamo poi i fatti che seguirono, dal sodalizio affettivo e artistico con Roberto Rossellini, con cui girerà, tra gli altri, quel capolavoro che è Europa 51, fino a una delle sue ultime e più significative interpretazioni, quella di Sinfonia d’autunno per la regia di Ingmar Bergman. L’attrice vinse tre volte il premio oscar, due Emmy e un Tony. L’American Film Institute l’ha inserita al quarto posto tra le più grandi star della storia del cinema.
Intermezzo (1939), diretto da Gregory Ratoff, attore e regista (non molto prolifico), è un delizioso melò, in cui i protagonisti, il celebre interprete Leslie Howard e la Bergman, intrecciano una scandalosa storia d’amore, complice la comune passione per la musica che li fa incontrare. Holger Brandt (Howard) è un famoso violinista che, dopo essere tornato da una trionfale tournée in America, incontra l’insegnante di pianoforte della piccola figlia, Anita Hoffman (Bergman): né è subito fatalmente attratto, e, ricambiato, decide di proporle, data la sua bravura, di accompagnarlo nelle successive esibizioni che lo portano in giro per il mondo. I due, sulle prime, vivono con estrema felicità la nuova condizione, però, col tempo, Holger comincia ad avvertire sempre di più la mancanza della figlia, e Anita matura un senso di colpa che le impedisce di proseguire la pur esaltante storia d’amore. All’insaputa di Holger, lascia la residenza francese in cui si trovavano, costringendo il compagno a tornare sui propri passi. Dopo aver prestato massima assistenza alla figlia che nel frattempo aveva subito un brutto incidente, Holger, sfinito, decide di riprendere la sua precedente vita, e la comprensiva moglie lo riaccoglie, in una suggestiva sequenza in cui vediamo la porta dell’abitazione chiudersi lentamente alle loro spalle, annunciando una definitiva riconciliazione.
Intermezzo, dunque, è un film assai gradevole, che rievoca la dolcezza di un’epoca, e di un certo modo di fare cinema, quello caro agli studios hollywoodiani. C’è in esso una consistente quota di patetismo, d’altronde il pubblico d’allora non sarebbe stato pronto a narrazioni di diverso tipo, sebbene il tradimento, che costituisce il nucleo centrale, viene rappresentato senza troppi filtri, laddove l’insigne strumentista preferisce la giovane insegnante alla moglie sfiorita. Ma la sferzata finale riconduce la storia sui binari più accettabili, con tanto di sacrificio della fedifraga (e del fedifrago), e con il trionfo in extremis dell’amore coniugale.
Consigliamo dunque Intermezzo per il valore in sé del film, e per ammirare la prima interpretazione ‘americana’ della (‘divina ‘: chi scrive ha esitato non poco a utilizzare questo termine iperbolico……) Bergman, che di lì a poco avrebbe dato inizio a una delle più sfavillanti carriere d’attrice che si ricordino.
Pubblicato da Sinister Film e distribuito da CG Entertainment, Intermezzo è disponibile in dvd in formato 1.33:1 con audio originale e in italiano (DD Dual Mono) e sottotitoli opzionabili. Nella confezione è presente un secondo disco con il film originale svedese, interpretato da Ingrid Bergman alcuni anni prima.
Luca Biscontini
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