Il caso Moro è un film del 1986 diretto da Giuseppe Ferrara, tratto dal libro del 1982 I giorni dell’ira. Il caso Moro senza censure di Robert Katz, coautore anche della sceneggiatura. Fu il primo film a narrare l’intera vicenda del rapimento di Aldo Moro, con l’interpretazione di Aldo Moro affidata a Gian Maria Volonté. Il film è assolutamente neutrale, gli stati d’animo del presidente sono quelli che si evincono dalle lettere scritte da lui stesso. Le scene del blitz delle forze dell’ordine avvenuto nella realtà nel paesino di Gradoli (dove secondo indicazioni fornite da Romano Prodi era detenuto l’onorevole Aldo Moro) furono girate nel paesino di Campagnano di Roma.
Il film ripercorre cronologicamente i 55 giorni del rapimento di Aldo Moro: dalla strage di via Fani fino al rinvenimento del corpo del presidente della Democrazia Cristiana in via Caetani. La pellicola mostra gli eventi che hanno caratterizzato quei giorni; mancano i riferimenti complottisti a ipotesi che sono emerse solo negli anni successivi, come per esempio la presenza di un ufficiale del Sismi nei pressi di via Fani la mattina dell’agguato e i contatti tra Stato e organizzazioni criminali (camorra, banda della Magliana, questa per altro ancora in auge nel 1986) per l’individuazione della prigione di Moro. Vi sono anche alcune scelte artistiche in contrasto con la realtà storica accertata, come il mancato uso di passamontagna da parte dei brigatisti e la figura di Don Stefani che entra nel covo della BR, fatti mai accaduti.
Il film fu trasmesso in prima tv italiana su Canale 5 il 9 maggio 1988 alle ore 20:30, in occasione del decennale dell’omicidio dello statista democristiano; la messa in onda del film fu seguita da uno speciale giornalistico intitolato Caso Moro, per il ciclo Cinema cronaca, curato da Giorgio Medail.