fbpx
Connect with us

Videodrhome

Lo squalo 2 in blu-ray per Pulp Video

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

Pubblicato

il

Considerato l’enorme successo di pubblico e critica ai tempi della sua uscita nelle sale cinematografiche, era inevitabile che Lo squalo (1975) di Steven Spielberg – tratto da un romanzo di Peter Benchley – generasse immediatamente un Lo squalo 2 (1978); sequel che, però, non comprese in nessun modo la partecipazione del futuro autore di Schindler’s list – La lista di Schindler (1993) e Il ponte delle spie (2015).

Sequel che doveva inizialmente vedere al timone di regia il John D. Hancock che aveva diretto La morte corre intorno a Jessica (1971), poi sostituito da Jeannot Szwarc, cineasta d’oltralpe in seguito occupatosi, tra l’altro, di Supergirl – a ragazza d’acciaio (1984) e La storia di Babbo Natale (1985).

Sequel che, senza perdere tempo, tira in ballo già durante i titoli di testa una minacciosa soggettiva subacquea pronta a scagliarsi contro due sommozzatori impegnati ad esplorare sul fondale il relitto dell’imbarcazione sfruttata dal cacciatore di squali Quint alias Robert Shaw nel capostipite, quando venne ucciso dal grosso pescecane che intendeva eliminare supportato, inoltre, dallo sceriffo Martin Brody.

Sceriffo che, nuovamente con le fattezze dell’ottimo Roy Scheider, torna in scena, appunto, per trovarsi ad avere a che fare sull’isola di Amity con un altro “mostro dei mari” che sembrerebbe essere ancora più feroce del suo predecessore; soprattutto dopo che ha attaccato una ragazza dedita allo sci acquatico e ne ha fatto saltare in aria – con tanto di conducente a bordo – il motoscafo che la trascinava, uscendone soltanto con parte del muso sfregiata dalle fiamme.

Lo squalo2-1

Perché, se il primo lungometraggio poteva tranquillamente essere inteso quale racconto avventuroso in salsa fortemente paurosa con più o meno vaghi rimandi alla letteratura del passato firmata da Ernest Hemingway e Jules Verne, questa continuazione – a partire da quest’ultimo aspetto accostabile in maniera tranquilla alla mitologia de Il fantasma dell’opera – si addentra maggiormente in territorio horror.

Del resto, complici sia una coppietta attaccata dopo essersi isolata che una seconda parte del tutto incentrata sul gruppetto di amici dei due giovani figli del protagonista in gita in barca e assediati al largo dal pinnato fagocita-bagnanti, risulta quasi impossibile non classificare l’operazione in qualità di “slasher sull’acqua”; tanto più che, proprio come nei titoli appartenenti al filone ufficialmente nato nello stesso anno grazie al capolavoro carpenteriano Halloween – La notte delle streghe (1978), non poca importanza – ai fini dell’intrattenimento da brivido – assumono le fantasiose messe in scena delle varie morti, decisamente aumentate rispetto al primo film (e non parliamo del fatto che l’idea del cavo elettrico ha probabilmente influenzato l’apertura dell’ottavo Venerdì 13).

Film di cui non possiede volutamente il pretenzioso tocco da pellicola d’autore per concretizzarsi in maniera più semplice, invece, in una coinvolgente e spettacolare macchina da grande schermo capace di rivelarsi, però, la migliore delle tre che lo hanno succeduto (ricordiamo che seguirono Lo squalo 3 di Joe Alves e Lo squalo 4 – La vendetta di Joseph Sargent).

Vale quindi la pena di recuperarlo ora che Pulp Video ha provveduto a renderlo disponibile su supporto blu-ray… oltretutto arricchito da una sezione extra che, al di là di due trailer e di un breve e divertente aneddoto esposto dal regista in riguardo a quello che doveva essere il titolo francese dell’elaborato, include quarantacinque minuti di making of, quattro di scene eliminate (in versione originale non sottotitolata), sette di documentario sul musicista John Williams e otto di intervista all’attore Keith Gordon, più tardi interprete principale di Christine – La macchina infernale (1983).

Francesco Lomuscio

Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers