Con Con il fiato sospeso Costanza Quatriglio (di cui abbiamo recentemente recensito il toccante 87 ore) aggiunge un altro significativo tassello alla sua ricerca cinematografica, laddove la forma, sospesa sapientemente tra documentario e fiction, conduce per mano lo spettatore alla scoperta di un doloroso fatto di cronaca che diviene paradigma dell’inefficienza e dell’indifferenza di un paese, il nostro, in cui troppo spesso le responsabilità non riescono ad essere ascritte a soggetti identificabili. Stella (interpretata da un’emozionante Alba Rohrwacher) riferisce la triste vicenda che ha vissuto, snocciolando il suo itinerario di entusiasta studentessa, amante della chimica, del mondo etereo dei solventi e dei reagenti, e l’insistenza della macchina da presa sul suo volto, ripreso in primissimo piano, convoca lo spettatore ad assumere una ‘responsabilità infinita’ nei confronti di giovani uomini e donne che, loro malgrado, sono divenuti vittime della mancata adozione di misure di sicurezza adeguate a garantire l’incolumità di coloro che operano nel campo farmaceutico. Nel 2008 furono apposti i sigilli ai laboratori di chimica della facoltà di Farmacia dell’Università di Catania, giacché, a fronte dei numerosi casi di malessere riscontrati, si prese finalmente atto della necessità di impedire l’ulteriore diffusione di effetti nocivi non controllabili.
La voce di Davide Riondino dà corpo alle toccanti parole del memoriale del dottorando Emanuele Patané, morto di tumore al polmone nel 2003: emerge chiaramente l’amore per il suo lavoro, la passione, la voglia di impegnarsi in una spasmodica ricerca nell’intento di creare, attraverso una dedizione certosina, quelle molecole che poi diverranno i principi attivi dei farmaci che assumiamo quotidianamente. E poi c’è Anna (Anna Balestrieri), che forse credendo troppo nella chimica ma non abbastanza all’università, ha abbandonato gli studi, dedicandosi alla musica, divenendo l’alter ego – fuori campo – di Stella, con cui condivide i drammatici passaggi di una storia i cui effetti hanno prodotto tanto dolore e, soprattutto, scoraggiamento in coloro che non avrebbero voluto altro che passare la propria vita in un laboratorio tra microscopi, provette e soluzioni varie da amalgamare.
L’ultima struggente inquadratura, in cui vediamo fuori fuoco attraverso una grata Anna che poggia sconsolata la testa sulla sua amata chitarra, è un colpo al cuore dello spettatore, che viene scosso, scioccato, chiamato a rompere la cortina d’indifferenza, ad accogliere dentro di sé l’alterità e farsene carico, in un processo di empatizzazione che davvero concretizza quel dispositivo comunitario che fa dell’intersoggettività la sua cifra essenziale.
Prodotto da Francesco Bonsembiante e Marco Paolini per Jolefilm, e distribuito da CG Entertainment, Con il fiato sospeso è disponibile in dvd, in formato 1.85:1 con audio in italiano (DD 2.0). Il dvd contiene anche Itis Galileo, il racconto teatrale di Marco Paolini dedicato al padre della scienza moderna Galileo Galilei e alla ricerca scientifica, realizzato nella straordinaria location dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in occasione della diretta televisiva trasmessa da La7 nel 2012.
Luca Biscontini
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