Nella bella intervista presente nei contenuti speciale del blu ray edito da Pulp Video de La pelle di Liliana Cavani, la regista offre un’interessante chiave di lettura del suo cinema, tessendo un legame che unisce film apparentemente diversi tra loro, quali I cannibali, Il portiere di notte e, per l’appunto, La pelle. Ciò che maggiormente premeva alla cineasta era dare risalto al drammatico equivoco etico che nella prima metà del novecento produsse le più grandi catastrofi della storia: insomma, coloro i quali si fecero portavoce di soluzioni nette attraverso cui approcciarsi al futuro erano in cuor loro certi di perseguire il bene, non erano affetti da alcun senso di colpa, ed è proprio questa stupidità, miopia, incapacità e tendenza alla discordia e alla divisione che Liliana Cavani cerca di stigmatizzare nella trilogia cinematografica che culmina nell’agghiacciante film tratto dall’omonimo romanzo di Curzio Malaparte. La piaga più grande dell’umanità è la stupidità e non il male in sé che è un effetto della prima.
Ne La pelle assistiamo all’occupazione di Napoli da parte delle forze alleate, e Curzio Malaparte, capitano del Corpo Italiano di Liberazione media tra gli Alleati e la popolazione, la quale subisce a causa della guerra una degenerazione etica-antropologica annichilente, in cui tutto diviene lecito, purché si sopravviva, e ci si salvi, per l’appunto, la pelle. Figlie vergini date in pasto a plotoni interi di soldati pur di ricavarne qualcosa, prigionieri tedeschi venduti a peso, un carrarmato americano smontato in pieno centro da abili scugnizzi, quartieri dichiarati Off Limits ai soldati alleati, bambini dati dalle loro madri indigenti ai soldati nordafricani per essere posseduti: una rassegna sconcertante e grottesca che inorridisce chi guarda, e che non cessa neanche quando tutto sembra finito, cioè con il tanto agognato ingresso degli americani a Roma, dato che anche in quell’occasione si verifica un drammatico incidente, e un padre festante viene maciullato da un carro armato che inavvertitamente lo investe. Ma la sequenza più disturbante del film è quella del famoso pranzo allestito in un palazzo principesco per dare il benvenuto alla moglie di un senatore americano, aviatrice e colonnello dell’esercito: pur di garantire un menù regale anche in un momento di così grande carestia e miseria, come seconda portata, che contemplava del pesce bollito con maionese, viene servita una sirena cotta, una mostruosità che evoca implacabilmente tutto l’orrore che il secondo conflitto mondiale aveva prodotto e che, in quest’occasione, irrompe, gelando l’improbabile ricevimento.
Marcello Mastroianni è Curzio Malaparte, la sua prestazione è assai contenuta, e ci conduce come Virgilio nei gironi dell’inferno, mostrandoci un’umanità che tra antiche usanze e nuove esigenze è vittima di un malessere sempre più diffuso e incurabile. Claudia Cardinale è la principessa Consuelo Caracciolo, compagna di Malaparte, e anch’essa farà esperienza del dramma del conflitto finendo col prostituirsi. Burt Lancaster, infine, rappresenta l’entusiasmo fuori luogo degli Stati Uniti, laddove, prossimo ormai alla vittoria, non vede gli orrori che gli sfilano davanti agli occhi, arrivando fino al paradosso di lasciare che un gruppo di soldati tedeschi, il cui riscatto comportava un prezzo troppo alto, finisca per essere utilizzato come materiale per la produzione di sapone.
E poi quella drammatica sequenza finale in cui la regista sofferma l’occhio della macchina da presa sul corpo straziato di un’innocente vittima che chiude, con il suo involontario martirio, una pellicola disturbante, inconsueta, in cui la rappresentazione della guerra non passa per la prevedibile cronaca dei fatti, ma si dipana in una girandola di episodi sconvolgenti che, pian piano, travolgono l’ignaro spettatore.
Un film da vedere, dunque, per tentare di riflettere – col rischio di smarrirsi – sui motivi che spinsero l’umanità in una così grande catastrofe.
Pubblicato da Pulp Video e distribuito da CG Entertainment, La pelle è disponibile in blu ray, in formato 1.33:1 con audio in italiano e in francese (DD 2.0) con sottotitoli opzionabili. Nei bei contenuti speciali: “A la frntiere de l’apocalypse” – intervista a Liliana Cavani; “Malaparte, grand reporter – intervista a Liliana Cavani; “L’individu et L’histoire” – intervista a Liliana Cavani; “Dante Ferretti revisite Naples” – intervista a Dante Ferretti.
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Luca Biscontini