fbpx
Connect with us

Reviews

‘Florida’ di Philippe Le Guay Una commedia intelligente sulla vecchiaia

Una commedia che non fa ridere, se mai amaramente sorridere, nel rendere tutte le ombre ineluttabili della vecchiaia

Pubblicato

il

Questo testo è stato scritto per la rubrica Luci e ombre. Lo abbiamo aggiornato nell’impaginazione, ma il contenuto rimane lo stesso. Ci si sofferma un po’ sui suoi risvolti esistenziali, perché questo era il senso della rubrica: uno spazio di  riflessione sul cinema e la psiche.

Il regista di Florida è Philippe Le Guay, lo stesso che ci ha parlato delle Donne del sesto piano e di Molière in bicicletta, di crisi identitarie, è vero, ma raccontate con originale leggerezza.

Gli sarà stato facile affidarle a Fabrice Luchini, che continua a riconfermare la sua  capacità di rendere emozioni forti, la gioia per esempio, con un movimento delle labbra quasi impercettibile e il sorriso negli occhi.

Florida Jean Rochefort: attore e personaggio

In Florida c’è l’attore francese Jean Rochefort, altrettanto bravo, marito della parrucchiera e uomo del treno, così come l’ha voluto il regista Leconte in passato. Anche Rochefort ora riconferma la sua bravura (se ce ne fosse bisogno), nei panni di Claude Lherminier , che deve combattere contro i primi segni, via via sempre più invasivi, di una memoria difettosa, dell’Alzheimer o demenza senile, poco cambia.

Può ammetterla solo a tratti, e i momenti della consapevolezza sono i peggiori. Dichiara lo stesso Rochefort: “Volevo che la sceneggiatura lavorasse più in profondità sulla psicologia del personaggio. Non volevo che il mio Claude fosse così ‘pulito’. Non potevo immaginare questo ruolo, per esempio, senza la scena della pipì sull’auto. Per me fondamentale, rappresentativa. Claude è imbambolato in mezzo alla strada, la macchina strombazza: lui apre i calzoni e urina sul cofano. É sorprendente. Eppure, dopo comincia a piangere perché capisce, in quel preciso istante, che ormai è rovinato. É un momento di forte presa di coscienza. La cosa più terrificante dell’Alzheimer sono i momenti di lucidità”.

Florida

Florida: foto tratta da Wikipedia

Florida: film struggente che evita la compassione

Anche quando durante la visione si sorride (non si ride mai, contrariamente alle promesse di alcune recensioni e alle sinossi menzognere consultate prima) lo si fa con la tristezza nel cuore. È un film struggente, in realtà, dall’inizio alla fine, che sembra cominciare come una commedia, una delle tante che parlano di quarta età, esorcizzandola con le battute e le situazioni paradossali, ma molto presto si fa dramma. E il dramma si ispessisce via via che peggiorano le condizioni del protagonista.

Claude ha ottantun anni e vive solo, con una donna delle pulizie sollecita, ma poco empatica. D’altra parte lui ce la mette tutta per rendersi insopportabile; mente perché lei si senta inadeguata fino a fare in modo che se ne vada. Veniamo a sapere così dalla figlia Carole (Sandrine Kiberlain), accorsa per l’emergenza, che non è la prima domestica a lasciare la casa. Bella casa, ma sovraccarica di oggetti che Claude, nel tempo, ha collezionato in modo maniacale.

Così, appunto, l’ha voluto Rochefort per evitare la compassione del pubblico, mentre mette a dura prova la pazienza di badanti e figlia: brontolone ed egocentrico, ostinato nelle cose importanti della vita e nelle sciocchezze.

Florida: Una commedia senza sorriso

Il succo di arancia deve provenire rigorosamente della Florida, dove vive la figlia Alice, che arriverà per il suo compleanno. Alice in realtà è morta da nove anni, ed ecco che la senilità protegge dal dolore, la dimenticanza si fa provvidenziale, mentre per Carole, che per lui sacrifica molto del suo tempo e delle sue energie, il rifugio di Claude nel sogno della Florida è un’ossessione esasperante.

Anche perché tutta la sua dedizione è sminuita da un padre che ha perso il senso della misura e non sa quanto possa far male dare per scontate le cure della figlia. Succede, quando si diventa genitori dei propri genitori, un’esperienza che nel ciclo esistenziale dovrebbe essere risparmiata a chiunque e che invece è sempre più diffusa.

È per questo che le espressioni di Rochefort, di vecchietto arzillo, acuto e smemorato, non fanno sorridere, ma proprio per niente. Riflettono da parte sua un dolore sopito del passato, l’impossibilità di progettare un futuro che non sia per finta, e da parte della figlia la sofferenza di non essere riconosciuta nell’assiduità della sua presenza.

Le ombre delle giornate di padre e figlia

Jean Rochefort e Sandrine Kiberlain, bravissimi nel rendere l’ineluttabilità di un legame e il desiderio di indipendenza, le ombre nelle giornate anziane di Claude, che oscurano anche quelle di Carole. Potrebbero diradarsi un pochino con più momenti lievi, se non fossero già tutti inseriti nel trailer, a farci sperare che l’amarezza sia più spesso stemperata dal brio. Diceva Truffaut: Quando si riesce ad alternare l’umorismo con la malinconia, si ha un successo, ma quando le stesse cose sono nel contempo divertenti e malinconiche, è semplicemente meraviglioso.

Forse Florida non raggiunge l’incanto di cui parlava Truffaut, ma il successo se lo merita, eccome! Se non riesce ad ammaliare, è solo per le aspettative sbagliate dovute al nome del regista e alle anticipazioni furbette del film, come troppe volte succede.

E questo film in particolare, per la riuscita dei personaggi e il tema trattato nella sua complessità psicologica, non meritava una pubblicità così frettolosa e così poco attenta.

Il film Florida è stato distribuito da Academy Two.

 

Florida

  • Anno: 2015
  • Durata: 110 minuti
  • Distribuzione: Academy Two
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Philippe Le Guay
  • Data di uscita: 05-May-2016

Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers