Nelle sale dal 26 Maggio Fräulein – Una fiaba d’inverno, scritto e diretto da Caterina Carone, all’esordio alla regia di un lungometraggio, con protagonisti Christian De Sica e Lucia Mascino.
Sinossi: Regina (Lucia Mascino) ha quarantacinque anni ed è proprio quel che si dice una Fräulein: senza marito né figli, dal carattere all’apparenza forte, un po’ acida e un po’ sarcastica, scontrosa e testarda fa di tutto per nascondere la sua femminilità. Proprietaria di un albergo ormai chiuso da anni nel quale vive con Marilyn, una gallina bianca dal portamento aristocratico, Regina manda avanti le giornate prestando assistenza ad alcuni anziani del paese. Le sue giornate non sembrano prevedere cambiamenti finché un giorno, dopo che alla radio hanno annunciato l’arrivo di una imponente tempesta solare, un misterioso turista sui sessanta, di nome Walter Bonelli (Christian De Sica), uomo smarrito e infantile, piomba nella sua vita con la pretesa di soggiornare nell’albergo.
Recensione: La delicata commedia per niente melensa realizzata da Caterina Carone si dimostra un’opera di buona fattura perché mette in scena due personaggi molto misteriosi di cui lo spettatore arriverà a conoscere qualche particolare strada facendo, ma senza che la sua curiosità venga soddisfatta pienamente. Riguardo alla protagonista, Regina, non sappiamo nulla del suo passato né dei motivi che l’hanno spinta a chiudersi in se stessa costruendosi una corazza di solitudine e scontrosità e, neanche in chiusura del film, sapremo mai il perché dei suoi comportamenti e ciò, come giustamente indicato dalla regista, può favorire l’identificazione dello spettatore perché chiunque può immaginare la sua versione dei fatti non narrati esplicitamente; di Walter, invece, lo spettatore potrà conoscere e intuire quale sia il suo passato, ma sempre in maniera vaga e questo contribuisce alla riuscita di questo progetto.
I due protagonisti percorreranno insieme un cammino fatto di conoscenza, scontri e poi affetto: entrambi cambieranno il loro modo di approcciarsi alla vita ma senza eccessive forzature; è una storia di amicizia tra un uomo e una donna completamente opposti come caratteri che, fortunatamente, non si conclude con lo scontato finale dell’“e vissero insieme felici e contenti”, perché non diventeranno una coppia e i problemi non svaniranno al sorgere del nuovo giorno. Entrambi, però, prenderanno coscienza della loro condizione cercando di porre rimedio a qualche stortura.
Ambientato in un non identificato luogo di alta montagna, scelta azzeccata da parte della regista, gli eventi e i personaggi vengono condizionati da una tempesta solare che, in quei giorni, si sta abbattendo sulla terra e che potrebbe causare degli strani effetti collaterali sulla popolazione.
Christian De Sica ha dimostrato, ancora una volta, di essere perfettamente in grado di rivestire panni che non siano soltanto quelli della farsa dei cinepanettoni; interpreta, infatti, Walter con una particolare vena malinconica che si riflette nel suo sguardo e nei movimenti spesso incespicanti e, allo stesso tempo, con un certo infantilismo irresistibile; il suo rimane, comunque, un personaggio molto triste che dà modo all’attore De Sica di mettere in luce le sue qualità drammatiche.
Lucia Mascino, attrice di teatro approdata al cinema, attraverso i gesti scattosi e nevrotici e il suo parlare, spesso gridare, scortese e burbero dà l’idea di tutto il malessere interiore che si fa sentire in maniera prepotente nel momento in cui viene a contatto con l’intruso Walter il quale la pone davanti all’evidenza del suo modo di essere dovendoci fare i conti.
Si tratta di una commedia eccentrica, particolare nel suo genere, che merita la visione da parte di coloro che dal cinema non pretendono sempre gli effetti speciali, una particolare enfasi o un’azione sfrenata; un film delicato che dà spazio ai sentimenti e al mistero.
Aurora Tozzi