FESTIVAL DI CINEMA

Palma d’Oro d’onore a Jean-Pierre Léaud

Dopo Agnès Varda nel 2015, Clint Eastwood, Manoel de Oliveira, Woody Allen e Bernardo Bertolucci negli anni recenti, verrà reso un tributo all’attore francese Jean-Pierre Léaud durante il Festival di Cannes. La palma d’oro d’onore della 69esima edizione verrà consegnata durante la cerimonia di chiusura che si svolgerà il 22 Maggio

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Dopo Agnès Varda nel 2015, Clint Eastwood, Manoel de Oliveira, Woody Allen e Bernardo Bertolucci negli anni recenti, verrà reso un tributo all’attore francese Jean-Pierre Léaud durante il Festival di Cannes. La palma d’oro d’onore della 69esima edizione verrà consegnata durante la cerimonia di chiusura che si svolgerà il 22 Maggio.

Figlio dell’attrice Jacqueline Pierreux e dello sceneggiatore e assistente alla regia Pierre Léaud, iniziò a recitare a tredici anni nel 1958 con un piccolo ruolo nel film Agli ordini del re di Georges Lampin e successivamente nel primo lungometraggio di François Truffaut, I quattrocento colpi (1959) (Les quatre-cent coups), interpretando il ruolo di un adolescente, Antoine Doinel, che si scontra con l’incomprensione degli adulti. Truffaut, che in Léaud riconobbe un vero e proprio alter ego, darà seguito alla saga di Antoine Doinel, dedicandogli altri quattro lavori: Antoine e Colette, episodio de L’amore a vent’anni, e, con Claude Jade, Baci rubati, Non drammatizziamo… è solo questione di corna (Domicile conjugal) e L’amore fugge. Attore caratterizzato da una particolare dizione e da non pochi manierismi, primo tra tutti il suo modo di passarsi la mano tra i capelli, negli anni sessanta divenne uno dei volti più noti, se non il più noto, tra gli attori della cosiddetta “Nouvelle Vague” francese, venendo utilizzato come “attore feticcio” da Truffaut e Godard in particolare. Ha recitato come protagonista in molti film di registi importanti tra i quali, oltre a François Truffaut, Jean-Luc Godard, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Aki Kaurismäki, Julien Duvivier. Ha recitato nello stesso film con Marlon Brando (Ultimo tango a Parigi) ma i due non si sono mai incontrati di persona: Léaud aveva così rispetto per Brando e così timore di lavorare con lui che girò le sue scene di sabato, giorno in cui Brando rifiutava di lavorare,

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