Un amore di gioventù (Un amour de jeunesse) è un film del 2011 scritto e diretto da Mia Hansen-Løve e con protagonisti Lola Créton, Sebastian Urzendowsky e Magne-Håvard Brekke. Il film è stato distribuito nelle sale italiane il 22 giugno 2012. Il film ha ricevuto una menzione speciale al Festival di Locarno.
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Camille (Lola Créton) e Sullivan (Sebastian Urzendowsky) sono due adolescenti innamorati. Come spesso succede a quest’età, lui è preso dalla passione, ma immagina spesso di partire per il Sud America, mentre lei è molto innamorata e pretende di essere tutto per lui. Quando Sullivan decide di lasciare Parigi per un tour dell’ America meridionale, Camille si dispera. A poco valgono le parole della madre e del padre, lei non trova consolazione, anzi finisce in una clinica. Lì, tra tanto dolore, matura una passione, anzi una vocazione, quella per l’architettura. Qualche anno più tardi ritroviamo Camille ventenne, che studia architettura e si innamora del suo professore, Lorenz (Magne Brekke) un architetto norvegese molto più grande di lei. Camille sembra aver dimenticato finalmente Sullivan e le sofferenze provocate dall’amore per lui, ma tutto ad un tratto l’amore di gioventù si rifà vivo e la ragazza non resiste alla tentazione di un incontro col passato.
Dopo Il padre dei miei figli, che nel 2009 a Cannes le è valso il Premio speciale della Giuria, Mia Hansen- Løve ha trovato il modo di raccontare una storia che le stava a cuore. In concorso alla passata edizione del Festival di Locarno, dove ha conquistato la Menzione Speciale della Giuria, la terza opera della Hansen- Løve conferma il suo talento nel raccontare le storie d’amore senza troppi dialoghi, ma più che altro attraverso piccoli gesti, sguardi. La regista riesce ad imprimere sulla pellicola lo stato d’animo degli interpreti in maniera stupefacente.
Un amore di gioventù ha lanciato il talento della giovane Lola Créton, attrice di origine spagnola, che riesce perfettamente ad interpretare la Camille adolescente, riuscendo un po’ meno convincente nei panni della Camille adulta, ma pur sempre brava nel rendere gli stati d’animo tipici di una storia d’amore tormentata.
Molto suggestiva la fotografia di Stephane Fontaine, che si sofferma sui primi piani intensi e illuminati dei due ragazzi e sui paesaggi naturali selvaggi. Colpisce in maniera particolare il carattere intimo di questa pellicola fresca e consapevole allo stesso tempo, in cui la Hansen- Løve non ha fatto altro che raccontare una storia dagli spunti autobiografici ispirandosi alla regia di Truffaut.