Connect with us

Reviews

Boskovic – A Temporary Lapse Of Heaven

Un esordio lungo 20 anni e che pesca a piene mani da almeno 50 anni di storia della musica, ben assimilata, masticata e rielaborata. A Temporary Lapse of Heaven è tutto questo, non semplicemente il primo album di Boskovic, al secolo Luca Bonini Boskovic, da Vicenza

Pubblicato

il

Un esordio lungo 20 anni e che pesca a piene mani da almeno 50 anni di storia della musica, ben assimilata, masticata e rielaborata. A Temporary Lapse of Heaven è tutto questo, non semplicemente il primo album di Boskovic, al secolo Luca Bonini Boskovic, da Vicenza.

Parte il primo brano Just in Town e siamo già in pieno Beat anni 60, chitarre e voci assolutamente vintage, tra i Kinks e Happy Days. Di questo primo singolo è stato realizzato un video da cui emerge l’amore di Luca per la strumentazione d’epoca.

Anche Everyday profuma di britpop. Quello più recente, senza però dimenticare la lezione dei 4 ragazzi di Liverpool, per un finale beatlesiano come raramente i fratelli Gallagher sono riusciti a creare.

Beatles sempre come faro illuminante e guida dunque, anche se in diversi pezzi Boskovic prova a mescolare il suo amore per i fab 4 con spunti originali, nonostante a volte si lasci travolgere dalla passione, sfornando pezzi irresistibilmente derivativi come Looking For Some Songs, perfetta party tune che anni fa trasformava gli appartamenti dei liceali in vere e proprie dance hall.

What you’re doing to me sposta invece il tiro e si colloca vicino ad alcune perle dei Kinks, con riff che ci si pianta in testa e la voce che emerge con forza dai vari filtri; Done potrebbe essere un brano scritto in una meravigliosa session acustica a 4 mani da George Harrison ed Eddie Vedder.

Time to grow inizia come la più classica e dolente ballata degli Stones, quando tra esilio e problemi con la giustizia trovavano un momento per confessare le loro emozioni; brani molto riflessivi, dove le liriche pongono temi importanti da approfondire, come il maturare e il significato del nostro vivere, senza dimenticare che ovviamente tutto quello di cui abbiamo bisogno è amore, qui declinato in diversi pezzi.

È interessante e sicuramente apprezzabile il tentativo di Boskovic di risultare originale e comunque di far emergere la propria personalità pur muovendosi in ambiti e confini ben noti; sfida complessivamente che può dirsi vinta e soprattutto album che fa intendere gli ampi margini di crescita come autore e compositore.

A chiusura del disco due brani sorprendenti, Good Vibrations rimanda al pop-rock anni 80 e potrebbe candidarsi per un futuro singolo, perché ha in sé elementi che attirano facilmente l’attenzione, soprattutto il duello tra synth e chitarre, sostenuti da una bella batteria in evidenza.

You can do it invece è una splendida ballata pianistica, che mette in evidenza le doti vocali ed espressive di Boskovic e che ben ci fa sperare per il proseguo della sua carriera, nella quale potrà allargare i suoi orizzonti e mettere a frutto le sue indubbie qualità.

Alberto “Il Cala” Calandriello

 

https://play.spotify.com/album/0lFaTwBnnoVDBFqCb8XNGP

https://soundcloud.com/boskovic-music-926860026/sets/boskovic-a-temporary-lapse-of-heaven

https://www.facebook.com/Boskovicmusic-179436975587011

Commenta