DVD/Blu Ray

Qualcosa di buono di George C. Wolfe in dvd

Tratto dal romanzo You’re Not You, scritto nel 2007 da Michelle Wildgen, Qualcosa di buono, con l’attrice due volte premio Oscar Hilary Swank (la protagonista dell’acclamato Million Dollar Baby di Clint Eastwood) e Emmy Rossum (nota anche per la sua carriera di cantante), affronta il delicato tema della SLA. Non retorico, avvincente, emozionante, Qualcosa di buono è un film che vale la pena di vedere

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Tratto dal romanzo You’re Not You, scritto nel 2007 da Michelle Wildgen, Qualcosa di buono, con l’attrice due volte premio Oscar Hilary Swank (la protagonista dell’acclamato Million Dollar Baby di Clint Eastwood) e Emmy Rossum (nota anche per la sua carriera di cantante), affronta il delicato tema della SLA, una gravissima malattia, per fortuna rara, che provoca la degenerazione progressiva del motoneurone centrale e periferico con esiti disastrosi per la qualità di vita di chi ne è colpito. Le conseguenze di questa patologia sono la perdita progressiva e irreversibile della normale capacità di deglutizione, dell’articolazione della parola e del controllo dei muscoli scheletrici, fino ad arrivare alla compromissione dei muscoli respiratori, quindi alla necessità di ventilazione assistita e in seguito alla morte.

Gli sceneggiatori del film, Shana Feste e Jordan Roberts, nonostante la drammaticità della questione, hanno saputo dare un taglio originale alla storia messa in scena, articolando felicemente il rapporto tra la paziente  (Swank) e la persona che se ne prende cura (Rossum), dosando in maniera inversamente proporzionale l’apporto fornito dalle due attrici. All’iniziale, necessario prologo, con cui apprendiamo della contrazione della malattia di Kate, segue l’avvento della caotica, disordinata Bec, la quale, nonostante l’assoluta mancanza di requisiti, viene scelta come assistente per la sua umanità, dote più che mai necessaria in una situazione così tragica. Man mano che il film avanza, assistiamo alla perdita progressiva delle funzionalità fondamentali di Kate, che, come se ciò non bastasse, viene tradita dal marito, troppo provato da un contesto che non riesce a sostenere. È a partire da questo doloroso evento che Kate matura la voglia di lasciare la sua bella casa e trasferirsi da Bec, con la quale ha costruito un buon rapporto, in cui, nonostante tutto, c’è spazio per un fruttuoso scambio. Bec impara da Kate ad assumersi quelle responsabilità che ha sempre evitato e a portare a termine quanto intrapreso, vista la tendenza all’inconcludenza della giovane ragazza, incapace di finire gli studi e di innamorarsi veramente di qualcuno (e, in tal senso, è paradigmatica la sua storia con un professore sposato).

C’è un’alleanza tutta al femminile che va controcorrente, anche in riferimento al consueto trattamento della malattia, considerando che Kate, che nel frattempo ha avuto modo di valutare in altri pazienti il funesto decorso della micidiale patologia, decide di non voler morire in un ospedale, attaccata a un macchinario per la ventilazione respiratoria. L’esito è evidentemente segnato, ma l’imminenza della morte, invece di deprimere, aumenta l’amore per la vita della protagonista, che sceglie fino all’ultimo di non rinunciare a quanto di buono l’esistenza può offrire. L’ultima inquadratura dall’alto mostra la giovane Bec accanto al ragazzo che in più occasioni le ha dichiarato il suo amore, e dunque è all’insegna della speranza che si chiude il film.
Non retorico, avvincente, emozionante, Qualcosa di buono è un’opera che vale la pena di vedere.

Distribuito da Kock Media, Qualcosa di buono è disponibile in dvd, in formato 1.85:1, con audio in italiano e inglese (entrambi in DD 5.1) con sottotitoli opzionabili. Nei contenuti speciali: interviste al regista e ai protagonisti e il trailer.

Luca Biscontini

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