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Film da Vedere

Klimt di Raúl Ruiz

Disponibile su Prime Video.

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Klimt è un film di Raúl Ruiz del 2006 sulla vita del pittore Gustav Klimt. Il film è stato proiettato al Festival di Berlino del 2006 e, nello stesso anno, è stato presentato fuori concorso al Torino Film Festival.

Il film mostra il periodo della morte del pittore disteso sul letto di un ospedale. Partendo da quell’istante ripercorre per flashback i successi in vita, gli incontri presso i caffè di Vienna e i dibattiti accesi sugli stili dell’arte, la secessione viennese e la premiazione a Parigi. Nella trama si rende anche visibile l’erotismo contenuto nelle sue tele, gli istanti di creazione e il rapporto con le donne sino al momento della sua fine assistito da un’infermiera e dall’amico Schiele.

La vita del pittore austriaco Gustave Klimt rivive grazie alla macchina da presa del cineasta cileno Raoul Ruiz. Nel ruolo del riservato artista, John Malkovich. La vita del pittore è stata da sempre avvolta da un velo di segretezza e la regia di Ruiz ne enfatizza l’essenza; esaspera i toni accademici ed estetici di un bohémien incallito, amante dell’arte e del bello, dell’amore e del corpo femminile. Esalta la poeticità della sua espressione pittorica in forme di colori sinuose, cangianti e brillanti come piccole foglie d’oro intrappolate tra petali di macchie scure, chiare, variopinte. L’universo di Klimt, criptico, ermetico, sublime, si rivela mostrandosi per quel che è stato ed è ancora oggi: un mistero.

Il film di Ruiz cerca di cogliere ogni aspetto della sua vita complessa e sconosciuta, procedendo per flashback e visioni. Si intrecciano, pertanto, anche nel film, realtà e finzione. Le donne nude o seminude sono per metà terrene e per l’altra metà divine. Trasposizioni del suo io più intimo e disinibito? Fatto sta che Klimt non riesce a possederle pur instaurando con loro solo ed esclusivamente relazioni di tipo sessuale. Sono epifanìe, fuggevoli fantasmi della memoria o dell’inconscio. Esseri incontrati o da incontrare. Fotogramma dopo fotogramma è come spulciare un quadro dello schivo artista. Si incontrano strani personaggi in un caffè di Parigi, si assiste a dibattiti sull’arte e a improbabili incontri romantici. Impossibile comprendere appieno il senso dell’opera: lontana da una banale biografia, più simile ad un quadro pulsante, in cui il regista/Klimt racconta se stesso attraverso non più una tela, ma una telecamera. Il regista lascia incompiuta la sua opera – come era solito fare spesso Klimt – perché sia il pubblico a completarne il senso con l’immaginazione ed il sentimento.

Klimt

  • Anno: 2006
  • Durata: 129'
  • Genere: Biografico
  • Nazionalita: Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna
  • Regia: Raúl Ruiz

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