In uscita nelle sale il 7 Aprile, Veloce come il vento, il nuovo film di Matteo Rovere, alla terza prova come regista dopo Un gioco da ragazze e Gli sfiorati, con protagonisti Stefano Accorsi e Matilda De Angelis.
Sinossi: Giulia De Martino (Matilda De Angelis), pilota nel Campionato Gran Turismo, a soli diciassette anni gareggia per il titolo. La sua vita viene stravolta dall’improvvisa morte del padre che la lascia sola (la madre è andata via anni prima) con un fratello piccolo. A complicare la situazione, torna il fratello maggiore Loris (Stefano Accorsi) a reclamare la sua parte di eredità, ex pilota, tossicodipendente che porta con sé la sua ragazza (Roberta Mattei), con i suoi stessi problemi di droga, nella casa in cui vivono Matilde e il fratellino reclamando la custodia di quest’ultimo. I problemi, però, sono solo iniziati: se Giulia non riuscirà a vincere il Campionato, perderà la casa. Inaspettatamente, sarà proprio Loris ad aiutarla. Ricostruire i rapporti non sarà semplice, ma entrambi proveranno con tutte le forze a rimettere in sesto la loro famiglia.
Recensione: Per la prima volta nel cinema italiano viene prodotto e distribuito un film sulle corse automobilistiche e, per di più, sulla categoria Gran Turismo, di certo non la più nota al pubblico. Nonostante il gap conoscitivo che caratterizza gran parte degli spettatori, il film riesce a coinvolgere dal principio poiché viene trasmesso, con grande accuratezza, l’amore viscerale e profondo di quanti lavorano in questo settore, la passione che anima il loro mestiere e che porta ogni team a divenire una vera e propria famiglia. La storia, però, non è prettamente incentrata sull’agonismo delle gare, anzi, il vero cuore pulsante dell’intreccio è il rapporto in crisi di due fratelli che tentano, ad ogni costo, di ritornare ad essere un nucleo familiare.
La trama è stata ispirata da personaggi reali: il meccanico Tonino (Paolo Graziosi) si rifà alla figura di Tonino Dentini, meccanico di una scuderia del Campionato GT che ha raccontato al regista, Matteo Rovere, la vicenda di Carlo Capone, ex pilota caduto nella tossicodipendenza.
Il sapiente montaggio contribuisce a rendere ancora più appassionante questa storia poiché riesce a catturare l’attenzione dello spettatore soprattutto nelle sequenze delle corse che sono state girate dal vero. L’ottima interpretazione di Stefano Accorsi, magistralmente calato nel personaggio, fa da contraltare al buon esordio di Matilda De Angelis; insieme apportano un valore aggiunto a un intreccio che, già di per sé, si presenta originale e ben messo in scena.
Aurora Tozzi