Arriva nelle sale italiane, distribuito da Distribuzione Indipendente, WAX: We Are the X, primo lungometraggio di Lorenzo Corvino, film sui trentenni europei, cosiddetti Sacrificabili, coinvolti più di altri nella crisi finanziaria e privi di futuro.
Sinossi: Due giovani italiani e una ragazza francese vengono inviati a Monte Carlo per le riprese di uno spot. Hanno a disposizione una settimana per portare a termine l’incarico. Il viaggio diventa presto un’avventura rocambolesca attraverso il sud della Francia e la Costa Azzurra: saranno messi a dura prova da incontri ed eventi che vanno oltre il loro controllo. L’intensa relazione a tre che nasce fra i ragazzi si offre come simbolo del confronto tra trentenni europei, uniti da un’esistenza da Sacrificabili e in cerca del riscatto per un’intera generazione
Recensione: Per ‘Generazione X’, in senso stretto, s’intende quella dei nati fra il 1964 ed il 1980, a seguito di un libro d’interviste sui giovani di quegli anni realizzato dai giornalisti inglesi Jane Deverson and Charles Hamblett; nel tempo l’espressione ‘Generazione X’ si è estesa simbolicamente ad identificare giovani privi di prospettive ed ottimismo nel futuro, sfiduciati verso i valori tradizionali e le istituzioni. Proprio a tale significato fa riferimento il titolo di WAX: We Are the X, opera prima del regista Lorenzo Corvino, film sui trentenni europei, cosiddetti Sacrificabili, coinvolti più di altri nella crisi finanziaria e privi di futuro, in cerca di dignità e riscatto per un’intera generazione, attraverso la lotta per il lavoro ed il proprio domani.
La pellicola si apre con un attore/narratore di tutto rispetto, Rutger Hauer – insuperabile ‘replicante’ nel film cult Blade Runner – che racconta ad un investigatore la storia di due giovani italiani e di una ragazza francese, inviati a Monte Carlo per girare uno spot e poi scomparsi nel nulla, e gli chiede di avviare un’indagine per scoprire cosa sia accaduto. Il film, che intreccia diversi generi cinematografici, dipanandosi tra road movie, opera di formazione, thriller, commedia e dramma socio-giovanile, si avvale di una factory interamente under 40 anni, esordiente come il regista, ma valida ed appassionata, a partire dal produttore, fino al direttore della fotografia, allo scenografo, al musicista ed al casting director. Interamente realizzato con la macchina da presa in soggettiva, la pellicola fa ampio ricorso, sul set, all’uso degli smartphone e delle tecnologie social, oggi tanto importanti per i giovani – e non solo – dando piena libertà d’espressione agli attori e sperimentando nuovi linguaggi con il pubblico.
“Dopo aver reperito sponsor nazionali e internazionali, anche attraverso il tax credit – ha spiegato il regista – e pur trattandosi di un esordio, l’opera non ha rinunciato ad affrontare numerose sfide, come quella di girare in quattro nazioni diverse, a 30.000 piedi di altezza su un aereo di linea nel cuore dell’Atlantico, in mezzo al deserto, su un treno francese del 1892 nel cuore della Provenza e persino sulla terrazza dell’Hotel Fairmont di Monte Carlo. Il regista, il produttore e gli altri collaboratori hanno conquistato la stima di attori importanti come Rutger Hauer e Jean-Marc Barr, che hanno preso parte al progetto trascinati dall’entusiasmo dei giovani attori italiani e francesi”.
La pellicola, premiata come “Miglior Film in Lingua Straniera” all’International Filmmaker Festival of World Cinema London (febbraio 2015) ed interpretata con talento e passione, fra gli altri, da Jacopo Maria Bicocchi, Gwendolyn Gourvenec, Davide Paganini, Rutger Hauer e Jean-Marc Barr, intende avviare un dibattito che affronti il tema del lavoro e delle scelte di vita, tra sacrificio e riscatto.
Elisabetta Colla