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Race – Il colore della vittoria

Il 31 Marzo uscirà nelle sale italiane Race – Il colore della vittoria, diretto da Stephen Hopkins, con Stephan James, Jason Sudeikis, Jeremy Irons e William Hurt. Il film narra la biografia di Jesse Owens, atleta statunitense vincitore di quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino nel 1936. La sua impresa ha fatto storia soprattutto perché fu un atleta di colore a vincere nella capitale del Terzo Reich di fronte al Führer

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Le amicizie nate sul campo sono la vera medaglia d’oro.
Le medaglie si ossidano e prendono polvere, la vera amicizia mai.

Jesse Owens

Il 31 Marzo uscirà nelle sale italiane Race – Il colore della vittoria, diretto da Stephen Hopkins, con Stephan James, Jason Sudeikis, Jeremy Irons e William Hurt.

Sinossi: Il film narra la biografia di Jesse Owens, atleta statunitense vincitore di quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino nel 1936. La sua impresa ha fatto storia soprattutto perché fu un atleta di colore a vincere nella capitale del Terzo Reich di fronte al Führer e alle rappresentanze delle nazioni di tutto il mondo.

Recensione: L’intreccio si divide su due fronti: da una parte viene narrata la vicenda di Jesse Owens in particolare; dall’altra si affronta il dibattito del Comitato Olimpico Americano sulla partecipazione o meno alle Olimpiadi poiché ospitate in uno stato retto da un regime dittatoriale e razzista.

La storia inizia quando James Cleveland “Jesse” Owens, interpretato da Stephan James, lascia la famiglia, la fidanzata Ruth Solomon (Shanice Banton) e sua figlia per andare all’Ohio State University dove viene notato da Larry Snyder (Jason Sudeikis) che inizia ad allenarlo riuscendo a fargli raggiungere traguardi importanti, diversi record mondiali, che gli hanno permesso di arrivare nella squadra olimpica che si prepara per i Giochi di Berlino.

Nel frattempo, al Comitato Olimpico Americano si discute sull’opportunità o meno di boicottare i Giochi; si confrontano sostenendo tesi opposte: Jeremiah Mahoney (William Hurt) che vorrebbe, come atto di protesta contro la persecuzione di ebrei e minoranze etniche da parte della dittatura nazista di Hitler, non partire per Berlino; Avery Brundage (Jeremy Irons) che, invece, vorrebbe che gli USA partecipassero perché ritiene che lo sport debba essere separato dalla politica. Riesce a vincere, per un soffio, quest’ultimo, una figura ambigua che riesce ad ottenere l’appalto della costruzione dell’Ambasciata tedesca a Washington.

A Berlino, Jesse riesce a far prevalere le proprie ragioni, date anche dall’importanza che ha acquisito a livello mediatico, imponendo la presenza di Larry Snyder. Owens si ritrova in un ambiente ostile in cui non solo lui, ma anche gli atleti di religione ebraica si trovano discriminati fino al punto di ritrovarsi esclusi dalle competizioni.

Si intreccia, inoltre, un altro filone di narrazione: Leni Riefenstahl (Carice Van Houten), regista de Il trionfo della volontà, opera di propaganda del regime nazista, viene incaricata da Hitler di girare un film che possa esaltare la razza ariana attraverso le vittorie alle Olimpiadi; costei si scontra con Goebbels che vorrebbe imporle delle censure soprattutto nella ripresa degli atleti di colore.

Owens riesce a trionfare in tutte le gare a cui è iscritto; nel salto in lungo viene consigliato, nella fase preliminare, da Luz Long (David Kross), l’atleta tedesco dato come favorito, che dimostra un grande spirito sportivo aiutandolo nella qualificazione e venendo battuto nella finale.

Tornato in patria, Jesse deve confrontarsi con il razzismo che caratterizza la quotidianità della sua esistenza e di quella di tutti gli uomini di colore. Riuscirà a vedere riconosciuto il posto che merita nell’Olimpo sportivo soltanto dopo decenni.

Questo film racconta la storia di un uomo che, per meriti agonistici, è riuscito a far aprire gli occhi al mondo, se pure per un breve istante; è una storia di amicizia tra Jesse Owens e il suo allenatore, Larry Snyder, un sentimento di affetto e di stima sincera che è durato decenni. È anche la testimonianza della capacità degli esseri umani di scavalcare le idiote barriere del razzismo: vi si narra anche la nascita della fratellanza tra l’atleta americano e Luz Long; i due resteranno amici fino alla morte di quest’ultimo nel 1943, in guerra.

Un cast di ottimo livello, un protagonista calato in modo impeccabile nella parte, con degli attori in ruoli di secondo piano che non sono affatto “minori”, basti pensare ai due premi Oscar, William Hurt e Jeremy Irons, l’avvincente storia tratta da reali eventi storici, tutti questi elementi contribuiscono a dare a questo film uno spessore di rilievo rendendolo un’opera di buon cinema che restituisce un pezzo di storia troppo a lungo passata sotto silenzio.

Aurora Tozzi

  • Anno: 2016
  • Durata: 134'
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Genere: Biografico
  • Nazionalita: Germania, Canada, Francia
  • Regia: Stephen Hopkins
  • Data di uscita: 31-March-2016

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