Sinossi: Pietramezzana, borgo sperduto della Basilicata, rischia di scomparire. I giovani lo stanno abbandonando e i pochi abitanti rimasti sono tutti ex minatori e persone di una certa età, costretti a vivere con una cassa integrazione che minaccia di trasformarsi al più presto in una disoccupazione permanente. Gli abitanti trascinati dall’esplosivo sindaco Domenico non demordono e, non appena intravedono la soluzione dei loro guai nell’apertura di una fabbrica, si attivano affinché il progetto vada a buon fine. La prima cosa da fare è trovare un medico – senza il medico non può esserci nessuna fabbrica – e il destino vuole che si imbattano in Gianluca Terragni, rampante chirurgo plastico milanese. L’impresa più complicata sarà convincerlo a restare…..
Recensione: Il regista Massimo Gaudioso ritorna al cinema con il suo terzo lungometraggio dal titolo Un paese quasi perfetto (dopo aver diretto insieme a Fabio Nunziata e ad Eugenio Cappuccio i precedenti film Il caricatore e La vita è una sola). L’opera è un adattamento del film canadese di Jean François Pouliot La grande seduzione. Una commedia di bugie, equivoci e sotterfugi che ricorda vagamente Benvenuti al sud e Giù al nord.
Il film racconta di uno sperduto paese della Basilicata, dal nome di Pietramezzana, che conta pochissimi abitanti, capitanti da un vulcanico e stravagante sindaco, interpretato da un bravissimo Silvio Orlando, che cerca di convincere un’azienda ad aprire lì una fabbrica, ma per ottenere dei finanziamenti si deve assolutamente trovare un medico. Per una serie di avvenimenti finisce nello sperduto paesino lucano un viziato chirurgo estetico milanese di nome Gianluca Terragni (Fabio Volo). Il sindaco e i suoi concittadini architettano un piano per far restare il chirurgo nel loro paese e costringerlo a firmare un contratto quinquennale, e così avere le carte in regola per far costruire la fabbrica.
Nel film spiccano con dei ruoli di contorno la straordinaria attrice teatrale Premio Ubu Maria Paiato, la caratterista Gea Martire e Miriam Leone, che veste i panni di Anna, l’unica giovane donna del paese che ha una cotta per il Dottor Terragni.
Gaudioso firma un’opera che ha come tema la dignità di un lavoro da riacquistare dopo anni di cassa integrazione, ma c’è qualcosa che non riesce a decollare, nonostante le gag spassose degli attori Silvio Orlando, Carlo Buccirosso e Nando Paone; manca quell’elemento che coinvolga lo spettatore, come è successo con film come Benvenuti al sud, di cui il regista è stato sceneggiatore.
Giovanna Savino