Ultimo film del regista francese Julien Duvivier, noto per aver realizzato i due capostipiti della saga di Don Camillo (Don Camillo, 1952, ed Il ritorno di Don Camillo, 1953, con Gino Cervi e Fernandel) e per un film entrato di diritto nella storia del cinema, ovvero Il bandito della Casbah (1937) con l’indimenticabile Jean Gabin, Diabolicamente Tua (Diaboliquement vôtre) è un discreto giallo impreziosito dalla presenza di Alain Delon, che si produce in una prestazione solida e convincente, e della bella e brava Senta Berger, che ricordiamo in alcuni significative pellicole quali Operazione San Gennaro (1966) di Dino Risi, Roma bene (1971) di Carlo Lizzani e Ritratto di borghesia in nero (1978) di Tonino Cervi. L’altro interprete è Sergio Fantoni, attore anche di teatro, che partecipò a film indimenticabili come Senso (1954) di Luchino Visconti, Era notte a Roma (1960) di Roberto Rossellini, I delfini (1960) di Francesco Maselli e, infine, Il ventre dell’architetto (1987) di Peter Greenaway.
Si comincia con una vorticosa soggettiva, in cui seguiamo la frenetica corsa in macchina del protagonista, su cui si sovrappongono i titoli di testa, che si conclude con un pirotecnico incidente: questo è l’antefatto che informa l’intricata trama per cui il giovane Pierre Lagrange (Delon), colto da una amnesia passeggera, viene condotto dalla presunta moglie, Christiane (Berger), in una splendida villa. Pierre, pur non ricordando alcunché, accetta piacevolmente la nuova realtà di benessere che gli si presenta, e trascorre la maggior parte del tempo riposando e facendo fisioterapia per riprendersi dal brutto colpo subito. Man mano che i giorni passano, però, qualche ricordo comincia a riaffiorare, ma la compagna di Pierre, insieme al fidato medico Freddie (Fantoni), di cui è in segreto l’amante, architetta un elaborato piano per prolungare lo stato di amnesia dell’ignaro giovane, a cui viene detto di chiamarsi Georges Campo. Le notti di Pierre/Georges sono funestate da ricordi che si ripresentano sotto forma di incubi, e una voce metallica, che poi scopriremo provenire da un registratore situato sotto al letto, cerca di ipnotizzarlo, inducendolo al suicidio. Nonostante ciò, Pierre continua a elaborare i frammenti di passato che gli si ripresentano, e durante una notte in cui lo zelante medico è assente riesce, dopo esser stato varie volte respinto, ad avere un rapporto carnale con la bella ‘consorte’. La donna incalzata dalle domande del ‘marito’, che ormai aveva colto pressappoco la trama del tranello di cui era vittima, finalmente cede e svela l’arcano. Non proseguiamo, ovviamente, la narrazione della trama, lasciando allo spettatore il piacere di scoprire, qualora non avesse già visto il film, tutti i retroscena dell’ingarbugliata vicenda, con l’immancabile colpo di scena finale
Da segnalare la bellezza delle immagini oniriche che popolano le notti del protagonista, realizzate con obiettivi deformanti che ben ne restituiscono la sognante evanescenza, nonché quelle in cui riaffiorano i ricordi, che vedevano Pierre nei panni di un soldato francese durante la guerra d’Algeria.
Diabolicamente tua è un film che si lascia guardare piacevolmente e che fino alla fine conserva desta l’attenzione dello spettatore, conducendolo pian piano allo svelamento del misfatto che inchioda l’ignaro protagonista a una situazione in cui è fatalmente bloccato.
Pubblicato da Sinister Video (che elogiamo per le belle edizioni di film classici che sta in questo periodo producendo) e distribuito da CG Entertainment, Diabolicamente tua è disponibile in dvd in formato 1.66:1, con audio in italiano e in francese e con sottotitoli. Un buon giallo che vale la pena di recuperare.
Luca Biscontini