Kung Fu Panda 3 è il terzo, eccentrico, capitolo della saga d’animazione lanciata sul mercato internazionale nel 2008 dalla DreamWorks Animation. Ditribuita da 20th Century Fox, la pellicola è disponibile nelle sale italiane dal 17 Marzo 2016.
Sinossi: Il Guerriero Dragone Po viene incaricato dal maestro Schifu di insegnare i segreti dell’arte del kung ai 5 Cicloni ma, davanti alla sua goffagine, cade ben presto nello sconforto. Per aiutarlo, l’universo chiama Lì Chen, il suo vero padre, per fargli scoprire la sua vera identità e aiutarlo a guardare dentro se stesso. Il protagonista si reca allora al villaggio segreto dei panda ma il perfido Kai risorge dall’oltretomba per rubare il chi, la forza vitale, dei più grandi guerrieri viventi e utilizzarlo per dominare il mondo. Il panda, dunque, dovrà riuscire a insegnare l’arte del kung fu a tutti i membri della sua nuova comunità prima che sia troppo tardi.
Recensione: Nel 2008 la DreamWorks Animation realizzò Kung Fu Panda una spumeggiante pellicola d’animazione che raccontava la storia di un piccolo panda, goffo e insicuro, che sognava di diventare un guerriero di kung fu. Dopo due episodi di successo, la regista Jennifer Yuh Nelson torna in cabina di regia aiutata dall’esordiente Alessandro Carboni – già story artist del precedente capitolo – per firmare Kung Fu Panda 3 e raccontare il viaggio del protagonista alla ricerca della sua vera identità. Fondendo una CGI di ultima generazione, un 3D accurato e disegni pastello di stampo orientaleggiante, lo spettatore viene subito introdotto nell’universo macchiettistico di cui fa parte il protagonista. Antiche leggende e oscuri presagi, infatti, si riversano nel mondo reale e i colori freddi dell’oltretomba invadono i paesaggi soleggiati dell’idilliaca Cina, sconvolgendone le sempiterne certezze. Modificando l’equilibrio già precario di tutti gli abitanti, dunque, gli antichi valori vengono messi in discussione e persino la lotta tra bene e male, giusto e sbagliato, vittima e carnefice, perde i suoi confini netti e delineati. Attraverso virulenti dinamismi della macchina da presa, i registi cercano sin dai primi fotogrammi di avvicinare gli spettatori alle vicende commoventi dei personaggi, più passionali e fragili degli umani stessi. Kung Fu Panda 3, insomma, si rivela una pellicola moraleggiante che sembra richiamare i temi e gli stilemi delle antiche favole di Fedro.
Martina Calcabrini