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Il caso Spotlight

Spotlight è un film possente, girato magistralmente e sorretto da un cast di attori perfettamente calati nella parte

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Sinossi: Nel 2001 Marty Baron guida la squadra giornalistica “Spotlight” del Boston Globe in una clamorosa indagine che svela gli abusi sessuali perpetrati da oltre 70 sacerdoti della Arcidiocesi di Boston ai danni di minori; abusi che poi sono stati insabbiati dall’autorità ecclesiastica.

Recensione: Spotlight, diretto da Thomas McCarthy candidato all’Oscar come miglior regia e miglior film, e presentato fuori concorso alla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ha portato sul grande schermo le vicende reali dell’indagine del quotidiano “Boston Globe” sull’arcivescovo Bernard Francis Law, con la gravosa accusa di aver coperto alcuni casi di pedofilia avvenuti in parrocchia.

L’indagine valse il Premio Pulitzer di pubblico servizio al quotidiano nel 2003. Tutto ebbe inizio nel 2001 quando il quotidiano “Boston Globe” si avvalse di un nuovo direttore Marty Baron (Liev Schreiber) che volle immediatamente puntare sulla professionalità e sullo stacanovismo dei colleghi della sezione “Spotlight”, per seguire un reportage d’inchiesta: Walter Robinson (Michael Keaton), Michael Rezendes (il candidato all’Oscar Mark Ruffalo), Sacha Pfeiffer (la candidata all’Oscar Rachel McAdams), Ben Brandlee (John Slattery) e Matt Carroll (Brian d’Arcy James) si misero coraggiosamente a servizio del nuovo caso.

La sezione “Spotlight” aprì infatti un’indagine difficile e ardita: far emergere la verità sui casi di abusi di minori compiuti da sacerdoti della comunità cattolica di Boston. Attraverso le prime ricerche emerse subito come tutte le accuse e le prove di abusi sessuali ecclesiastici fossero stati insabbiati, nascosti ed occultati. La forza del team giornalistico fu nel supportare le testimonianze di quelli che allora erano bambini finiti sotto il controllo corporale di persone che osavano dichiararsi uomini di fede quando invece non erano altro che fantocci privi di moralità e purezza che approfittavano della fiducia di genitori che affidavano alla Chiesa il frutto del loro amore perché potesse essere nutrito secondo i principi biblici. Ma Tutti i nodi vengono al pettine: “Spotlight” rese giustizia a tutto quel gregge smarrito a causa di mani viziose e sporche di abuso di potere: una strada tortuosa, per niente facile da percorrere ma l’unione fa la forza e la squadra del “Boston Globe” ne fu l’esempio concreto. L’opinione pubblica cadde così nel sospetto, nella delusione ma anche nella giusta ed ineluttabile verità che anche il Clero ha le sue macchie umane e per questo era inevitabile e doveroso denunciarlo apertamente.

Spotlight è un film possente, girato magistralmente e sorretto da un cast di attori perfettamente calati nella parte. L’impronta registica illumina la pellicola attraverso le dense indagini accompagnate da quel continuo e salvifico rumore di tastiere e carta stampata, porta lo spettatore alla resa dei fatti: una denuncia sociale scritta e resa pubblicamente visibile a tutti.

Un manifesto nudo e credo degli orrori del genere umano che non sono solo da circoscrivere ai potenti bellici ma anche ai potenti che tra le mura della Chiesa che ha custodito gelosamente il mutismo di esseri innocenti ed indifesi.

Libero Bentivoglio

  • Anno: 2015
  • Durata: 128 min.
  • Distribuzione: Bim Distribuzione
  • Genere: Thriller
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Thomas McCarthy
  • Data di uscita: 18-February-2016

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