Al Cinema Trevi personale video dedicata a Rem & Cap e a Robert Wilson
Nell’ambito della mostra scene/quadro a cura di Valentina Valentini, in programma dal 22 aprile all’11 giugno presso la galleria La Nuova Pesa (Via del Corso 530) si inserisce la rassegna di opere video, in programma il 23 aprile al Cinema Trevi, che unisce lo statunitense Robert Wilson e il duo Claudio Remondi e Riccardo Caporossi, fondatori di uno dei gruppi di teatro più interessanti della scena italiana “sperimentale” del secondo Novecento e tuttora attivi.
Nell’ambito della mostra scene/quadro a cura di Valentina Valentini, in programma dal 22 aprile all’11 giugno presso la galleria La Nuova Pesa (Via del Corso 530) si inserisce la rassegna di opere video, in programma il 23 aprile al Cinema Trevi, che unisce lo statunitense Robert Wilson e il duo Claudio Remondi e Riccardo Caporossi, fondatori di uno dei gruppi di teatro più interessanti della scena italiana “sperimentale” del secondo Novecento e tuttora attivi.
Si tratta di opere video autonome rispetto alla scena teatrale e nello stesso tempo a essa relazionabili: fondamento comune della produzione videografica e spettacolare è la matrice visuale. Sia Wilson che Caporossi procedono dal disegno, dallo schizzo che diventa story board, sequenza visuale da cui si costruisce lo spettacolo e/o il video (alcuni disegni di Wilson sono esposti in mostra).
Le opere di Wilson Video 50 (1978), Stations (1981), The Deafman Glance (1981) – ispirato all’omonimo spettacolo teatrale – sono elaborazioni originali da collocare accanto alla sua produzione teatrale, grafico-pittorica e plastica. L’universo poetico dei suoi video, come quello dei suoi spettacoli, dispiega la scena del sogno, una scena silenziosa, lenta e contemplativa in cui l’eccezionale e il meraviglioso irrompono a sconvolgere una quotidianità oleografica e i dettagli hanno il potere di risvegliare l’immaginazione. In questi video fanno la loro apparizione personaggi incredibili e fuori dal tempo che provengono dal mondo delle favole, dei sogni, dai fumetti e dai film popolari.
Nel teatro di Remondi e Caporossi la scrittura teatrale è intimamente legata con la scrittura visiva (disegno, fumetto, illustrazione, pittura). Ciò significa che lo spettacolo non mantiene il carattere drammatico e dialogico, ma assume la compostezza di un teatro “scientifico” in cui è previsto e descritto, con la precisione di uno story-board, esattamente quello che il performer eseguirà nello spazio.