Commedia riuscita The Rewrite (rinominato in italiano forse maldestramente Professore per Amore) di Marc Lawrence – sceneggiatore della fortunata serie televisiva Casa Keaton -, con uno Hugh Grant ben calato nella parte di uno sceneggiatore da tempo ormai privo della giusta ispirazione, ma che in passato aveva saputo raggiungere un folto pubblico con il suo più grande successo, The paradise misplaced (Il paradiso sbagliato), di cui però, durante l’arco dell’intero film, non riusciamo a conoscere il contenuto. Divorziato, con un figlio che non vede più da qualche tempo e, soprattutto, senza lavoro, Keit Michaels (Grant) accetta di andare a tenere un corso di scrittura all’università di Binghanton, senza altro scopo che ottenere qualche entrata finanziaria che gli consenta di sostentarsi. Non crede che si possa insegnare a scrivere, il talento secondo lui è qualcosa di innato che non può essere trasmesso, e di conseguenza sulle prime la sua apparizione al College è segnata da una grande svogliatezza che lo indurrà addirittura a scegliere gli alunni del suo corso non in base alla bontà degli elaborati consegnati, ma attraverso una scrematura il cui parametro di valutazione viene fornito dall’avvenenza delle foto delle ragazze. La sua classe è pertanto composta da un parterre di aspiranti modelle e da un paio di nerd, accuratamente selezionati per non fargli alcuna concorrenza.
Insomma, l’impatto di Michaels con il mondo della scuola è devastante, e non manca neanche il subitaneo scontro con l’insegnante di letteratura americana, una donna tutta d’un pezzo con il pallino di Jean Austen. Non appena arrivato, intrattiene una relazione con una delle sue allieve che gli darà, in seguito al successivo allontanamento, non poco filo da torcere. Entra poi in scena Marisa Tomei (di cui non cesseremo mai di tessere le lodi) che interpreta una donna matura, madre di due figlie, che decide di riprendere gli studi e che, tallonando Michaels affinché legga la sua sceneggiatura, riesce a farsi accettare nella sua classe. L’iniziale chiusura del disincantato professore pian piano lascia il passo ad un crescente interesse per ciò che l’insegnamento può dare agli studenti e a chi insegna. L’eleganza tutta british di Grant è perfetta nel contrapporsi alla prosopopea statunitense, il suo personaggio pieno di humor e di regale distacco ma al tempo stesso legato alle cose terrene risulta assai azzeccato ed è un piacere seguirlo mentre si destreggia nei vari rapporti che, suo malgrado, è tenuto ad avere all’interno dell’università, in cui spicca un esilarante preside (interpretato dal premio Oscar J. K. Simmons), la cui famiglia, composta da quattro donne, provoca sempre una spassosissima commozione. Keith, uomo adulto e formato, dovrà riscrivere (ecco la valenza del titolo originale) parte della propria vita, cambiando alcune delle sue granitiche opinioni, riaprendosi a un processo di evoluzione che lo possa far riemergere dallo stato di cinismo e apatia in cui da tempo è precipitato.
Ciò non deve far pensare che questa sia una commedia percorsa da uno spirito retorico, anzi si tratta proprio di tirare fuori una forza sovrumana per rigettarsi nella vita, abbattendo le schermature troppo spesso erette per assicurarsi un quieto vivere. Non si è mai troppo adulti per cambiare, per chiedere scusa, per fare un passo indietro. Michaels, uomo intelligente e affascinate, riesce ad avere l’umiltà di capire che può ancora imparare molto, e tutto il suo sforzo per rivedere le proprie posizioni trova una meritata ricompensa. Un film, dunque, sulla capacità di ritrovarsi, di rivalutare in età matura l’esito della propria esistenza. Gli interpreti, tutti di alto livello, donano un valore aggiunto a questa commedia che per le sue implicazioni squisitamente cinematografiche (si parla di scrittura di film) interesserà in particolar modo i cinefili che vi ritroveranno delle riflessioni per niente scontate.
Distribuito da Koch Media Professore per amore è disponibile in dvd e blu ray in lingua originale con sottotitoli e in versione italiana.
Luca Biscontini