Sinossi: Vivere a Zootropolis e diventare un’agente di polizia sono i due obiettivi che la coniglietta Judy Hopps si è prefissata sin dall’infanzia. Finalmente, dopo anni di sforzi e un duro allenamento riesce a coronare i suoi desideri. Si trasferisce così nella metropoli, dove 64 differenti specie di animali coabitano d’amore e d’accordo. A lavoro, nonostante i preconcetti dei colleghi, riesce a farsi affidare un caso: rintracciare una rispettabile lontra padre di famiglia, misteriosamente allontanatasi da casa da alcuni giorni. Ad aiutarla a risolvere il caso ci sarà Nick Wilde, una volpe truffaldina che sa il fatto suo.
Recensione: Beati i sognatori perché di loro è il regno dell’immaginazione. La casa delle meraviglie fondata nel lontano 1923 da Walt Disney ha di nuovo materializzato davanti ai nostri occhi di bambini cresciuti un capolavoro che si commenta da sé. In Zootropolis, il primato dell’illustrazione rimane ben ancorato nelle mani della Disney: non resta altro che inchinarsi di fronte alla maestria del tratteggio digitale applicato alla naturalezza di un montaggio serrato con continuità spaziale indissolubile. Dal team di registi Byron Howard, Rich Moore e Jared Bush – autori di pellicole quali Bolt – Un eroe a quattro zampe, Rapunzel – L’intreccio della torre e Ralph Spaccatutto – era lecito aspettarsi grandi risultati e ora possiamo affermare con certezza che la crew ha ampliato il loro personale catalogo di meraviglie.
Nel film lo spettatore assiste a una complessità di rapporti tra i vari personaggi, che non è mai accantonata ai larghi margini dell’approssimazione. La riproduzione delle tradizionali dinamiche vigenti all’interno del regno animale, basata su rapporti sovrastrutturali tra prede e predatori, viene sovvertita all’interno della moderna società di Zootropolis. Qui una gazzella non si sveglia, sapendo che deve correre più in fretta del leone o sarà uccisa, né il leone è costretto a rincorrere la gazzella, altrimenti morirà di fame. Nella metropoli che ha eletto un leone alla carica di sindaco, tutti convivono armoniosamente. Eppure, sotto sotto è facile incappare in reciproci pregiudizi. Per la giovane coniglietta Judy Hopps, abbagliata dalla volontà di diventare una valente poliziotta, il vero mondo di Zootropolis si nasconde ai suoi occhi, celato dietro un velo di speranze. Ma, l’essere screditata e ridotta al ruolo di ausiliario del traffico dal suo superiore la spingeranno a svegliarsi bruscamente dal sogno. È facile trarre un parallelo tra il reale animato di Zootropolis e la nostra comunità, subdolamente globalizzata, di certo più tollerante a parole che nei fatti. In questa rappresentazione di noi stessi in formato pixel con tanto di coda e zampe, una lezione che segna la svolta ci viene data dall’amicizia nata fra due personaggi in perfetta antitesi fra loro come, per l’appunto, la coniglietta Judy e la volpe Nick Wilde.
In Zootropolis preparatevi a ridere molto. Numerose sono le gag magnificamente amalgamate all’interno di un registro semi-thriller con indagine poliziesca da risolvere nel tempo limite di quarantotto ore. Il fondamentale contributo allo sganasciarsi dalle risate ci viene offerto dal bradipo Flash, impiegato volenteroso sebbene estremamente lento, che presta servizio presso l’ufficio della motorizzazione. Divertente anche se un po’ stiracchiata l’implicazione metatestuale con chiari riferimenti a Il padrino. Fortunatamente per i timpani del pubblico di grandi e piccini il tanto pubblicizzato doppiaggio italiano con le voci Paolo Ruffini, Nicola Savino, Frank Matano e Teresa Mannino rimane solo in superfice. Coinvolgente la canzone Try Everything interpretata dalla popstar Shakira, riprodotta sul grande schermo sotto le fattezze di Gazelle.
Maria Cristina Caponi