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Siranda – La Scatola Del Male

Oltre ad una notevole esperienza fatta di numerosi concerti dal vivo, il gruppo ha all’attivo già due EP: La Scatola (2012) e Dorma il Male (2015), i cui brani (quantomeno una parte) li troviamo proprio in quest’ultima opera, che può essere giustamente considerata come la momentanea sintesi del gusto e del talento della band

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La Scatola del Male è il primo full lenght dei Siranda, rock band composta da 6 ragazzi siciliani.

Oltre ad una notevole esperienza fatta di numerosi concerti dal vivo, il gruppo ha all’attivo già due EP: La Scatola (2012) e Dorma il Male (2015), i cui brani (quantomeno una parte) li troviamo proprio in quest’ultima opera, che può essere giustamente considerata come la momentanea sintesi del gusto e del talento della band.  Un rock poderoso, sanguigno, tendenzialmente hard, dal leggero sapore retrò.

L’amore per quel rock made in Italy, nato dalla PFM di Franco Mussida e compagni, ha influenzato notevolmente la musica dei Siranda, soprattutto in un certo uso delle chitarre più che nelle liriche. Ne è testimone il già citato EP Dorma il Male, in cui troviamo ad esempio la  cover di Maestro della voce, brano di una PFM già orfana del grande Bernardo Lanzetti: canzone dedicata, a mio avviso, ad una delle voci più complesse e più belle mai esistite, quella di Demetrio Stratos: frontman indimenticato dei Ribelli prima e degli Area poi, compositore, sperimentatore, nato in Egitto ma di origini greche.

I Siranda sanno far loro il buon prog Italiano dei primi ’70/’80, i cui gruppi più rappresentativi, oltre ai menzionati PFM e Area, sono il Banco del Mutuo Soccorso, gli Osanna, il Rovescio della Medaglia, i New Trolls, le Orme e anche un certo hard rock più recente e alternativo che li lega a realtà come Timoria, Negrita, Afterhours e perfino qualcosa dei primi Litfiba.

La voce di Wiliam Voi ricorda in alcuni passaggi Francesco Sarcina de Le Vibrazioni, anche se maggiormente corposa e meno pop.

Nonostante ogni brano de La Scatola del Male lasci il segno, il mio preferito, e per me il più rappresentativo, è Il tuo veleno. Potente, tirato, con una dose massiccia di schitarrate, una batteria sapientemente incalzante, perfettamente incorniciato dalla potente voce di William, il brano, nonché primo singolo,è accompagnato da un videoclip claustrofobico, violento, criptico, a sottolinearne la scorza dura. Altro pezzo prepotentemente hard è Ombre, secondo singolo e secondo video.

Meritevoli di menzione anche Il Lamento Di Danae, tra i più riflessivi, e (Di)Amanti, forse l’episodio più radiofonico dell’intero album.

In conclusione, un ottimo disco certamente partorito con fatica e con il quale i Siranda sono riusciti pienamente nell’intento di realizzare un lavoro di grande effetto, dalla musica di un livello superiore affiancata da testi sostanziosi e adeguati.

John Tag (www.facebook.com/johntag.rock)

https://play.spotify.com/album/59DkXicrknEzS9qa0G4jFe?play=true&utm_source=open.spotify.com&utm_medium=open

https://www.facebook.com/SirandaRock

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