«C’è un motivo ricorrente nei giudizi sul cinema di Dino Risi, un motivo ripetuto da anni nelle recensioni brevi dei quotidiani, nei saggi, nei libri: il “cinismo” di Risi. Non nego di avere anch’io seguito questo percorso, anche se ho sempre cercato di circoscriverne e di precisarne lo spazio e il significato. Cinismo quasi come compiacimento nella descrizione dei difetti e dei mali degli italiani e dell’Italia, nell’ambito dei molti film che il regista ha realizzato. Credo ora di riuscire finalmente a esprimere quello che esattamente penso e che – non ho difficoltà a precisarlo – mi si è via via chiarito col tempo e con le opere. Si tratta infatti del contrario: non di cinismo, ma di dolore, di preoccupazione per tutto ciò che, di fronte al regista, si veniva delineando, e che egli stesso osservava e vedeva passare, nella vita di tutti noi. Cinismo come presa di distanza, per allontanare qualsiasi effetto, qualsiasi sembianza di commozione e di sentimento, affinché non sembrasse che un qualsiasi giudizio negativo provenisse dal cuore e non dal cervello. Cinismo, dunque, non certo come indifferenza, o peggio: ripensando alla galleria dei personaggi e delle situazioni presenti nei film, è facile e immediato situare soggetti e figure nell’ambito di un quadro in cui Risi non soltanto castiga i costumi con apparenza gioiosa, ma li sferza profondamente e ne mostra, per così dire, le radici malate» Con queste parole Giacomo Gambetti parla del cinema di Dino Risi nella Prefazione, al libro di Irene Mazzetti I film di Dino Risi (Gremese editore)
Cinicamente vostro… Dino Risi vuole essere un ideale proseguimento della retrospettiva dedicata al regista nel 2003, sempre al Cinema Trevi, attraverso la proiezione di film rimasti esclusi in quell’occasione.
Per informazioni e il programma completo:
Centro Sperimentale di Cinematografia – Cinema Trevi