Il sorpasso: Il capolavoro di Dino Risi

Il sorpasso è un film del 1962, diretto da Dino Risi. La pellicola, generalmente considerata come il capolavoro del regista, costituisce uno degli affreschi cinematografici più rappresentativi dell’Italia del benessere e del miracolo economico di quegli anni.

Bruno Cortona, trentaseienne vigoroso ma nullafacente e cialtrone, amante della guida sportiva e delle belle donne, vaga alla ricerca di un pacchetto di sigarette e di un telefono pubblico. Lo accoglie in casa Roberto Mariani, studente di legge rimasto in città per preparare gli esami. Dopo la telefonata, Bruno gli chiede di fargli compagnia: i due intraprendono un viaggio in auto lungo la via Aurelia, a velocità sostenuta, che li porterà in Toscana, a Castiglioncello, raggiungendo mete sempre più distanti. Durante il viaggio verso il nord arrivano  a far visita ad alcuni parenti di Roberto e alla figlia e all’ex-moglie di Bruno.

Roberto pensa più volte di abbandonare Bruno, ma una certa  attrazione riesce a tenere unita la coppia di amici che diventa per Roberto un percorso di iniziazione alla vita. Egli infatti si allontana dai miti e dai timori adolescenziali e rivaluta le sue relazioni, fino ad una tragica conclusione che si materializza durante un sorpasso avventato: l’auto si scontra con un camion e precipita in un burrone. Bruno si getta fuori dall’auto salvandosi, mentre Roberto perde la vita. Agli agenti intervenuti Bruno confesserà di non conoscere neppure il cognome del suo passeggero.

Originariamente Alberto Sordi era stato scelto per il ruolo di Bruno e doveva avere come titolo Il giretto. La produzione passò poi a Mario Cecchi Gori che spinse per affidare il ruolo del protagonista a Vittorio Gassman, dato che Sordi aveva un’esclusiva con Dino De Laurentiis. Rodolfo Sonego afferma di essere il vero autore del soggetto che avrebbe poi venduto alla De Laurentiis. La cosa tuttavia non ebbe alcun seguito legale.

Jean-Louis Trintignant , in occasione del cinquantesimo del film, dichiarò la scelta ricadde su di lui perché assomigliava alla controfigura. In effetti Dino Risi, in un testo per L’Unità, raccontava così la scelta:

«Cominciai il film (…) senza sapere chi sarebbe stato il compagno di Bruno Cortona: sapevo solo che doveva essere di piccola statura, biondo e, naturalmente, giovane.»

Quindi selezionarono una controfigura con queste caratteristiche. Poi il regista fece arrivare da Parigi l’attore francese

«per me sconosciuto, Jean-Louis Trintignant. Lo vidi e dissi subito: è lui. Gentile, timido, educato, era il perfetto antagonista di Gassman.»

Nei titoli di testa il nome di Trintignant viene dopo quello della Spaak. Una delle due turiste nel cimitero militare tedesco (di Pomezia) è Annette Stroyberg, con la quale Gassman avrà in futuro un’importante relazione sentimentale. Nella scena della partita di ping-pong in spiaggia s’intravede Vittorio Cecchi Gori, figlio del produttore del film e futuro produttore lui stesso.

Il sorpasso  in Francia ebbe il titolo Le Fanfaron, mentre negli Stati Uniti  The Easy Life. In America, il film “diventò un fenomeno di culto”: Dennis Hopper, il regista del cult movie Easy Rider si è ispirato a Il sorpasso per scrivere il suo soggetto considerato il capolavoro dei road movie. Il film non ebbe un grande successo di critica. Dino Risi raccontò che alla prima erano presenti solo 50 persone. Il successo di pubblico arrivò lentamente grazie al passaparola degli spettatori che avevano assistito alla proiezione. Gli incassi successivi furono eccezionali, il film infatti costò una cifra superiore ai 300 milioni di lire e incassò poco meno di due miliardi. La consacrazione della critica arrivò solo in tempi successivi, dopo la metà degli anni ottanta, diventando un successo internazionale.