Sinossi: Che cosa sarebbe successo se l’asteroide che ha cambiato per sempre la vita sulla Terra non avesse colpito il nostro pianeta e i dinosauri non si fossero mai estinti? Il nuovo lungometraggio Disney Pixar Il Viaggio di Arlo trasporterà il pubblico in un viaggio epico nell’era della preistoria, dove un coraggioso e curioso dinosauro di nome Arlo stringe un’insolita amicizia con un essere umano. Attraversando luoghi aspri e misteriosi, Arlo imparerà ad affrontare le sue paure e scoprirà ciò di cui è veramente capace.
Recensione: Già nel titolo originale del nuovo film di animazione firmato dalla Pixar, The Good Dinosaur (Il dinosauro buono), è contenuto il cuore della pellicola appena giunta in Italia con il titolo Il viaggio di Arlo, inevitabilmente uscita un po’ in sordina per contrasto al successo prevedibile e meritatissimo di Inside Out, che ancora non accenna ad estinguersi. Arlo è un piccolo dinosauro, figlio minore di una grande e stimata famiglia di Apatosauri, che vivono in un mondo ed in un tempo immaginari, sia pur nel passato, in cui i dinosauri non si sono estinti poiché l’asteroide che doveva colpire la Terra e favorire la loro scomparsa in realtà ha solo sfiorato il nostro Pianeta. I dinosauri risultano nel film creature ‘evolute’, con un linguaggio, un’intelligenza ed una stanzialità legata al passaggio dalla caccia alla coltivazione della terra, e le specie protagoniste del film sono per l’appunto quelle erbivore. Mentre tutti i dinosauri ‘a modo’ si danno da fare e si integrano socialmente nel loro mondo, il piccolo Arlo non riesce a trovare una sua collocazione, pieno di paure e pressato dai genitori rispetto alle proprie responsabilità, finché il padre gli offre l’occasione di ‘diventare grande’ con un incarico importante: trovare il ladro che ruba le provviste dal silos di famiglia. Arlo incontra così Spot, il ladruncolo, un piccolo essere preistorico, furbo e giocherellone, appartenente alla specie umana la quale, al contrario di quella dei dinosauri, non si è particolarmente evoluta ma basa la propria sopravvivenza sulla forza e sul coraggio. I due ‘cuccioli’ entreranno in simpatia ed Arlo, lungi dall’eseguire il compito affidatogli – quello di uccidere Spot per porre fine ai furti – troverà in una creatura così diversa e lontana l’amico del cuore. Inno alla ricchezza della diversità, all’importanza della libertà di scelta rispetto al proprio ambiente sociale e familiare, ed all’imprevedibilità della vita, il film risulta da un lato originale per il capovolgimento dei mondi fra uomini e dinosauri, d’altro lato déjà vu, pensando ai tanti personaggi di bambini cresciuti nella foresta ed alle numerose amicizie fra diversi ed opposti.
L’ideatore di questa singolare storia è Bob Peterson, primo regista del film poi terminato da Peter Sohn: l’intento iniziale era quello di evidenziare cosa i dinosauri rappresentino oggi e come essi vengano sostanzialmente mostrati attraverso stereotipi. “Era tempo di fare un film – ha dichiarato Peterson, raccontando che l’ispirazione iniziale della pellicola nasceva da una visita fatta nel 1964 alla Fiera Mondiale di New York, dove rimase impressionato da alcuni animatronics di dinosauri – che aiutasse a conoscere meglio i dinosauri e cosa vuol dire essere un dinosauro”. Il viaggio iniziatico di Arlo verso la maturità, comprensivo dell’elaborazione di un lutto importante, anche se irto di pericoli e puntellato dal necessario superamento di eventi nuovi e minacciosi, assume i connotati di un road movie che attraversa fantastici paesaggi preistorici, luoghi magici e terrifici, dove volano creature strane e stupendamente animate (la Pixar non si smentisce!).
John Lasseter, produttore esecutivo del film -distribuito dalla Walt Disney Pictures – anticipando la trama e dando ragguagli sui personaggi, affermava: “I nostri protagonisti, pur avendo qualcosa di cartoonesco, sono veri dinosauri: non vanno in giro con degli abiti o roba del genere, sono ancora dei dinosauri, anche se la loro società diviene agraria e loro divengono contadini. È una storia molto buffa riguardo ad un certo stile vita che un giovane dinosauro non riesce a far suo, e finisce così con l’iniziare il suo viaggio. Combina un guaio e parte, incontrando un altro personaggio, anch’esso emarginato dalla propria società, e i due formano un legame che dà inizio ad una storia unica.” Per grandi e piccini, animazione senza limiti di età.
Elisabetta Colla