Bologna. Nel primo pomeriggio un cielo grigio sovrasta i tetti della città. Una giovane donna telefona a casa di Rosa, scambia con lei alcuni convenevoli, poi le due si accordano per un appuntamento con parole, modi e una formalità che tradiscono immediatamente una consuetudine anomala, una familiarità controllata, quasi ostacolata o frenata. Poi l’incontro a casa dell’anziana signora: apparentemente uno dei tanti durante i quali la ragazza sistema i capelli di Rosa, una normalissima messa in piega a domicilio. Tra le due la complicità è sincera, ma fin da subito appare stridente, c’è qualcosa che non torna nell’amabile e paziente gentilezza della parrucchiera, la sua delicata discrezione tradisce un coinvolgimento che va oltre il semplice, seppur affezionato, rapporto professionale. Poi, finalmente, una frase pronunciata da Rosa mentre sta parlando della figlia Marta spezza in un istante tutta la tensione: «Ti stanno bene i capelli lunghi, Marta». È come un lampo, una folgorazione. Marta esita, si blocca, guarda la madre, spera timidamente in un momento di lucidità che però non c’è, poi torna a “recitare” il suo ruolo, stende amorevolmente un velo di fard sul volto di Rosa, e la loro routine si conclude poco dopo nella stessa atmosfera di fresca cordialità.
Nato dal racconto di vita di Elisa Iacobucci, che ha collaborato alla scrittura del soggetto, “Il nostro piccolo segreto” è un cortometraggio semplice e pulito diretto e prodotto dal giovane regista Franco Montanaro. La regia non spiega nulla ma affida tutto all’evocazione, a ciò che suscitano le immagini, i gesti, i suoni e la recitazione (magistrale, dalla dizione chiara e ben scandita), e proprio per questo la storia arriva dritta al cuore dello spettatore che può assaporarne, con un sorriso commosso, il sapore gradevolmente agrodolce. Chi scrive ha voluto vedere proprio in questo silenzio così fortemente comunicativo ed eloquente la chiave di lettura del corto: preceduta dal sospetto insinuato pian piano nella mente dello spettatore, che percepisce fin dal principio un nonsoché di stonato nell’apparente banalità della situazione, la verità mai apertamente svelata si intuisce attraverso la frase rivelatrice di Rosa e le sue foto con Marta, mostrate nella lunga ripresa che precede i titoli di coda. Ebbene, questa spontanea rivelazione di una verità latente ma prepotentemente presente appare fulminea, improvvisa, quasi brutale, proprio come quei momenti di lucidità (o di parziale lucidità) atrocemente reali che fanno affiorare per alcuni istanti nei malati di Alzheimer la consapevolezza della realtà e la percezione della propria vita, per poi lasciarli sprofondare di nuovo nella loro condizione di distacco dall’ambiente circostante.
Franco Montanaro si è avvalso, per le riprese, di una tecnica di registrazione audio (3d audio binaurale) voluta appositamente per cercare di riprodurre fedelmente i suoni come nella realtà e per dare allo spettatore l’impressione di trovarsi “con l’orecchio” sulla scena: si tratta di uno dei mezzi della produzione low budget ma di alta qualità che il regista è riuscito a realizzare grazie anche alla preziosa collaborazione dei partecipanti alle riprese che, dalle attrici ai tecnici, hanno gentilmente prestato il loro servizio senza compensi, interessati a contribuire a un lavoro di alta qualità.
Ottimo, dunque, il lavoro di Montanaro, e ottima la riuscita di questi “dieci minuti di delicatezza”, per usare le parole di Antonio Giuseppe Malafrina del Corriere della Sera. Non a caso il cortometraggio, online da appena una manciata di mesi, ha già ottenuto una discreta visibilità e vinto diversi premi: la protagonista Marinella Manicardi, apprezzatissima attrice e regista teatrale, ha vinto (meritatamente) il Premio Migliore Interpretazione Femminile al Festival Internazionale del Cortometraggio Alessio Mazzuca e al Festival Brevi d’Autore, e si è aggiudicata lo stesso premio insieme alla altrettanto talentuosa Marta Sappa anche al Festival Internazionale del Cortometraggio Cortincontri; “Il nostro piccolo segreto”, che sempre in Cortincontri ha conquistato anche il Gran Premio della Giuria, ha vinto l’esposizione all’interno della rassegna Pozzo dei Goti in Arte, ed è, inoltre, tra i finalisti del Festival del Cortometraggio Cortocorrente, della XX Edizione del Premio nazionale Nickelodeo e del Premio nazionale Ciak un’emozione.
Per il peso sociale dell’argomento trattato e soprattutto per il modo (riuscitissimo) estremamente delicato, ma mai superficiale, di trattarlo, chi scrive incoraggia il giovane ma maturo regista de “Il nostro piccolo segreto” a proseguire su questa strada, e invita tutti i lettori di Taxidrivers a dedicare dieci minuti del proprio tempo a questo meritevole prodotto.
A voi il link per la visione: https://youtu.be/zxN5tGi6Cas