Uno dei film più attesi del prossimo anno è sicuramente Silence, il nuovo film di Martin Scorsese, che dopo una lunga trafila produttiva, inizia finalmente a prendere corpo. La storia è un adattamento di un racconto di Shusaku Endo, edito nel 1966, e ha come protagonisti Andrew Garfield e Adam Driver, Coppa Volpi per Hungry Hearts di Saverio Costanzo, e Liam Neeson. Un progetto ambizioso quello di Scorsese che è riuscito a mettere in cantiere dopo ben dieci anni, grazie a Fábrica de Cine e SharpSword Films, i quali coraggiosamente si sono messi al timone della produzione.
In queste prime immagini vediamo Garfield nei panni di uno dei due gesuiti protagonisti, l’altro è interpretato da Adam Driver, che presto vedremo in Star Wars 7 nel ruolo di Kylo Ren. Entrambi sono alla ricerca del loro mentore (Neeson) nella Nagasaki del 17° secolo. Il produttore Gaston Pavlovich ha dichiarato in una recente conferenza che Scorsese è in fase di montaggio e che si punta ad una durata complessiva del film di circa due ore e dieci minuti. L’obiettivo, stando alle parole di Pavolovich, è quello di presentare il film in anteprima mondiale al prossimo Festival di Cannes, preparando l’uscita al cinema, prevista invece per dicembre, così anche da poter gareggiare anche per gli Oscar.
Liam Neeson, anche lui presente alla conferenza, ha parlato di com’è il lavoro con Scorsese, scherzando poi sul fatto di come sia impossibile rinunciare a lavorare con Scorsese per quanto il lavoro che si presenta sia impegnativo: “Chi potrebbe rifiutare un posto di lavoro con Martin Scorsese? E’ un regista molto speciale e per gli attori lui è eccezionale. Il suo livello di concentrazione e attenzione e che cosa prepara per gli attori prima di arrivare sul set è semplicemente meraviglioso. È leggendario. Lui chiede assoluto silenzio sul set e tutti devono smettere di lavorare quando si stanno dando indicazioni o spiegando una scena e intendo tutti, anche il ragazzo che sta pitturando a 400 metri di distanza si deve fermare. Se sente un piccolo rumore si innervosisce e così da indicazioni precise al riguardo. Lui pretende silenzio e soprattutto per questo film è stato necessario”.
Neeson ha parlato poi della parte religiosa e spirituale della pellicola, in rapporto al suo ruolo: “la questione del film è: C’è un Dio? Tutti in qualche modo ce lo chiediamo. Qual è lo scopo della vita? Che cosa è la fede? Perché avere fede? Perché ci svegliamo la mattina e ci alziamo dal letto? Il film pone tutte queste domande e le drammatizza in maniera eccezionale”.