Come da tradizione, anche quest’edizione del Ravenna Nightmare ci ha offerto un sabato letteralmente “fantastico”, con la proiezione del film statunitense Deep dark (2015), del successo britannico It follows (2014) e dell’eccellente serie televisiva inglese sulla Sindrome di Morte Parziale In the flesh. Dopo la lecture di Maurizio Principato sulle colonne sonore di genere, che ha passato in rassegna capolavori come Psycho, Rosemary’s baby e Suspiria, sono state rese note le premiazioni decise dai giurati Nevio Galeati, Massimo Perissinotto e Sandro Sunda. L’Anello d’Oro per il miglior lungometraggio in concorso è andato a Cord del colombiano Pablo Gonzalez “per l’inedita, cruda, riflessiva visione del futuro, raccontata con pochi mezzi, unità d’ambiente, bravi attori e un’intensa tecnica cinematografica”. A presentare il film e a ritirare il premio, sono venuti da Berlino il direttore della fotografia Carlos Vàsquez e il produttore e attore Michael Fritz Schumacher, che interpreta il più giovane dei personaggi maschili. Tre ruoli soli, due uomini e una donna, alle prese con un mondo post-apocalittico, dove l’unica cosa abbondante è la neve che ricopre tutto e dove poter godere di una scatoletta di pesche sciroppate costituisce una fortuna insperata. Insieme al clima appare raggelato qualsiasi slancio affettivo o sessuale, essendo bandito dalla legge il contatto fisico, allo scopo di scongiurare la trasmissione di malattie che risulterebbero fatali. Non resta che un filo di speranza, il cord del titolo, da attaccare direttamente al cervello per stimolare almeno un piacere consolatorio. Con l’efficace ambientazione giocata quasi interamente in un interno squallido e disordinato, con i dialoghi scarni che spesso lasciano campo totale alla mimica e con la fotografia incalzante che non dà tregua alla miseria dei volti e alla crudezza di certi dettagli, quest’opera prima realizzata con 17.000 euro riesce a dar vita, o almeno sopravvivenza, a un futuro da incubo che accende una luce sinistra sul rapporto uomo-macchina e sui possibili scenari di evoluzione-involuzione del presente.
L’Anello d’Argento per il miglior cortometraggio è andato a Adam and Eve raised cain, il premio alla miglior regia a Michael Medaglia per Deep dark, mentre Francesca ha vinto il premio Weird Vision e Goddess of love ha registrato il maggior successo di pubblico.
(Nella foto, Michael Fritz Schumacher e Carlos Vàsquez al Ravenna Nightmare, con la locandina di Cord)