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Tutto può accadere a Broadway

Finalmente, è questo il primo pensiero mentre scorrono i titoli di coda di questa brillante commedia, un film che segna non solo il ritorno di un grande maestro del genere, ma il ritorno della vera commedia romantica così com’era ai tempi d’oro del cinema americano

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Sinossi: Isabella “Izzy” Patterson è una giovane squillo con la segreta ambizione di diventare una stella del cinema. Una sera al Barclay Hotel di Manhattan incontra l’affermato regista teatrale Arnold Albertson, il quale, dopo una notte insieme, le offre trentamila dollari per lasciare il mestiere ed inseguire i propri sogni. Non è la prima volta che Albert aiuta una donna, ma in questo caso le scelte di Izzy mettono in moto una serie di eventi che coinvolgono tutte le persone sulla sua strada: Arnold, sua moglie e stella del suo spettacolo Delta Simmons, il divo che la affianca sul palco Seth Gilbert, lo sceneggiatore Joshua che si innamora di lei, la sua psicologa Jane, che scopriamo essere anche la fidanzata di Joshua, un giudice follemente ossessionato e un misterioso detective. Tra equivoci e colpi di scena la bella Izzy sconvolgerà le loro vite in modo inaspettato.

Recensione: Finalmente, è questo il primo pensiero mentre scorrono i titoli di coda di questa brillante commedia, un film che segna non solo il ritorno di un grande maestro del genere, ma il ritorno della vera commedia romantica così com’era ai tempi d’oro del cinema americano. Bogdanovich dirige un’opera dove al suo tocco magico aggiunge, con grande furbizia, due armi segrete: un attore come Owen Wilson, che qui ritrova i suoi tempi comici perfetti e, grazie allo stesso Wilson, l’apporto essenziale di quel genio moderno che è Wes Anderson. È questa commistione tra passato e presente dello stesso genere che rende Tutto può accadere a Broadway un film esilarante, dove si ride di gusto senza mai alcun bisogno di ricorrere a volgarità e mezzucci da film comici di serie B.

Il film segue una struttura a flashback intervallati da un’intervista ad Isabella, ormai famosa ed affermata, che ripercorre con la sua voce narrante le vicende che l’hanno portata alla ribalta; mentre il film scorre la situazione si complica sempre più aggiungendo equivoci, malintesi e improvvisi colpi di scena. Lo spettatore, seguendo le regole cardine delle vecchie commedie, è colui che, a differenza dei protagonisti, già conosce la situazione e si diverte ad attendere la resa dei conti tra i diversi personaggi.

Un grandissimo merito va ovviamente al cast composto da veri talenti: il già citato Owen Wilson, grande attore comico che sempre più dovrebbe impegnarsi in progetti di questo tipo; il fuoriclasse Rhys Ifans, che dai tempi di Notting Hill non ha mai smesso di far ridere il pubblico con personaggi a volte grotteschi e caricaturali, vedere per credere la sua interpretazione del divo Seth Gilbert; Jennifer Aniston, unica, una diva che accetta un ruolo in parte secondario ma in grado di rubare la scena a tutti gli altri, la sua psicologa è protagonista di alcune tra le scene più divertenti di tutto il film; Imogen Poots, la bella e dolce Izzy, voce narrante e causa di tutti gli equivoci della storia, che qui dimostra di avere innate doti comiche. L’ultimo attore è la Grande Mela, New York, ripresa con tutto il suo fascino vintage lontano dal frastuono moderno. Dopo ben dodici anni di assenza dal grande schermo, torna e lascia il segno, ricordando a tutti le regole della risata, quella vera, viscerale, che nasce solo da una commedia orchestrata perfettamente e della quale sentivamo una grande mancanza. Sorpresa assoluta nel finale del film, con un cameo incredibile che ovviamente non sveliamo. Vedere per credere.

Emiliano Longobardi

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