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Game Therapy

Game Therapy poteva essere davvero un’innovazione per il cinema italiano e invece si risolve nel peggiore dei prodotti che passeranno subito nel dimenticatoio, facendo infuriare la critica e riportando buoni numeri al botteghino

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Game Therapy è l’action-fantasy movie che vede protagonisti Favij, Federico Clapis, Leonardo Decarli e Zoda, le 4 webstars italiane che per la prima volta arrivano sul grande schermo. Il film è stato girato tra Italia,  Marocco e Usa e usce nelle sale italiane il 22 ottobre. Nonostante sia un prodotto di bassissimo livello, il film è atteso da milioni di fan.

Sinossi: Francesco (Favij) sta per finire la scuola, è un ragazzo intelligente e ironico, ma la sua intelligenza e ironia si esprimono al meglio nel mondo dei videogame, in cui si rifugia per sfuggire alla realtà, che trova noiosa, limitata e pericolosamente imprevedibile. Le ore passate chiuso in camera sua al computer preoccupano i genitori, che lo trascinano periodicamente da diversi psico-specialisti. Il desiderio di Francesco è di approdare su una sua personale Isola che non c’è, dove tutto quello che ha sempre sognato è possibile…ora quel desiderio sembra avverarsi. Dopo anni di lavoro è infatti riuscito a entrare nel mondo virtuale, dove le obsolete leggi della fisica e della società sono superate, un universo di videogiochi, ovvero la GL (Game life) come la chiama lui. In questo mondo tutto è possibile, e Francesco ne è il deus ex machina. Finalmente ha davanti a se un mondo in cui si sente libero. Giovanni (Federico Clapis), pluri bocciato, è ancora alle superiori, bloccato dall’idea di dover fare delle scelte: l’università o il lavoro, uscire di casa o restarci ancora… insomma crescere. Sua madre lo tiene sotto controllo con l’aiuto di diversi specialisti nel tentativo di aiutarlo…Francesco svela la sua invenzione a Giovanni: ha lui la terapia perfetta per risolvere i loro problemi: la Game Therapy, ovvero l’ingresso nella realtà virtuale, arena in cui sconfiggere le loro difficoltà. Peccato che la parola risolvere abbia per i due amici un significato “leggermente” diverso.

Recensione: Il cinema italiano ha dovuto superarne tante, noi come spettatori ci siamo presi cinepanettone e i film come quelli di Moccia (per citare qualche nome), siamo inorriditi davanti a  prodotti sempre più avvilenti e scadenti che nell’ultimo secolo hanno letteralmente mangiato e spolpato vivo quello che era il cinema delle origini e il buon cinema all’italiana. Game Therapy aveva la possibilità di essere un’innovazione, una svolta che avrebbe fatto smuovere qualcosa, andare avanti, sperimentare. Ma dopo aver visto la pellicola torna la rabbia per aver assistito ad un altro prodotto del mercato, uno di quelli dove il denaro e la gloria da web vale più del senso profondo dell’arte. Nessun mezzo termine per  questa pellicola che ancora più delle altre oscenità italiane non merita pietà. Non la merita perché qui non si è nemmeno provato a creare un buon prodotto, si è puntato sui gusti dei fan che già seguono i quattro Youtuber, mossa questa di mercato e non certo cinema. A dir poco vergognosa è poi la recitazione e i dialoghi scritti, ci sembra doveroso sottolineare quanti bravi giovani attori ci sono nel panorama cinematografico italiano che avrebbero  saputo dare più valore alle parole pronunciate a canzonella dai protagonisti.  L’unica nota positiva sono le ambientazioni ben costruite e gli effetti anche al di sopra della portata del film. Game Therapy poteva essere davvero un’innovazione per il cinema italiano e invece si risolve nel peggiore dei prodotti che passeranno subito nel dimenticatoio, facendo infuriare la critica e riportando buoni numeri al botteghino.

Alessandra Balla

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