FESTIVAL DI CINEMA

Festa del Cinema di Roma: Monster Hunt di Raman Hui (Selezione Ufficiale)

Nato dalla penna di Alan Yuen, autore e produttore del film e diretto dal creatore di Shrek Raman Hui, Monster Hunt è prima di tutto una bella storia, che potrebbe essere stata raccontata un milione di volte, ma probabilmente ciò che la rende credibile è la distanza che c’è tra noi e i luoghi del film

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Tanto tempo fa erano i mostri a governare il mondo, poi arrivò l’uomo che si impadronì della Terra e li relegò sulle montagne oscure. Ai mostri era proibito mettere piede dove abitavano gli umani, perché se lo avessero fatto sarebbero stati catturati e sterminati. Mostri e umani vissero quindi in due mondi separati, fino alla nascita di un nuovo Re che avrebbe riportato armonia e avrebbe dato al mondo un nuovo ordine.

Nel piccolo villaggio di Serenity vive un giovane uomo, Tianyn (Jing Boran) che sogna un mondo migliore, dove mostri e umani possano convivere in pace; ma purtroppo il suo sogno, già difficile da realizzare per l’eterna lotta in corso, viene incrinato dalla guerra civile che scoppia tra i mostri. Al giovane Tianyn viene affidata la nascita e la cura del neonato Wuba, il nuovo Re dei mostri..

Il resto è una favola, sicuramente da vedere, per l’intreccio narrativo, per gli effetti d’animazione che si mescolano con gli attori in carne ed ossa, e per una rilettura in chiave fiabesca di ciò che sta accadendo negli equilibri geo-politici del nostro Continente: la non accettazione dell’altro perché diverso, che sta portando alla costruzione di nuovi Muri che impediscono ad altri popoli di mettere piede in terra straniera e cercare una vita migliore; le guerre civili, quasi sempre istigate in maniera sotterranea dai poteri forti per interessi personali (rappresentativo in questo film proprio il Monster Hunt Bureau, forse la parodia, neanche troppo, del più famoso Federal Bureau).

A rendere naturale la storia nel suo intreccio narrativo e la coabitazione di umani e mostri sono sicuramente gli effetti speciali di Jason Snell, lo stesso che aveva curato gli effetti speciali di Men In Black e Star Wars,  la fotografia di Anthony Pun, veterano del cinema, che vanta una lunga collaborazione con il maestro del cinema d’azione Benny Chan,  e la coreografia nelle scene di arti marziali di Ku Huen Chiu

Nato dalla penna di Alan Yuen, autore e produttore del film e diretto dal creatore di Shrek Raman Hui, Monster Hunt è prima di tutto una bella storia, che potrebbe essere stata raccontata un milione di volte, ma probabilmente ciò che la rende credibile è la distanza che c’è tra noi e i luoghi del film. In una Cina troppo lontana non soltanto per i chilometri si combatte l’eterna lotta per la coesistenza di popoli. Che si tratti di mostri e umani, oppure di altre nazioni non è importante. La questione è imparare a convivere grazie alla forza dell’amore e della condivisione. Nel film alcuni personaggi inizialmente negativi compiono un percorso verso l’altro, imparando a lasciarsi alle spalle quella diffidenza che per un ordine impartito dall’alto, oppure per tradizione, di generazione in generazione, si portavano dietro. E ciò che evita alla storia di scadere nello scontato happy end è la sofferenza: non ci può essere crescita, maturazione, consapevolezza di ciò che è veramente importante per le persone che amiamo, senza la sofferenza del distacco. Che se affrontato con dei validi compagni di viaggio è meglio.

Anna Quaranta

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