Marguerite è un film scritto e diretto da Xavier Giannoli. Il film ha come protagonista Catherine Frot ed è liberamente ispirato alla vita di Florence Foster Jenkins. È stato presentato in concorso alla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 4 settembre 2015.
Il film è disponibile on demand su Amazon Prime Video.
‘Marguerite’: la trama
Francia, anni ’20. Nel castello di Marguerite Dumont, ogni anno si fa una festa di beneficenza per i bambini orfani di Francia. La musica è la protagonista, Marguerite infatti canta e vive per l’opera ma è incredibilmente stonata. Una donna ricca, generosa e straordinariamente ingenua, con un atteggiamento incantato e a tratti infantile nei confronti della vita. Non si accorge di nulla Marguerite, neanche degli ipocriti spettatori che ridono di lei adulandola. Il marito, un nobile spiantato, ha l’amante, mentre Marguerite vive per lui e il suo riconoscimento.
Durante la festa canta e incanta per dissonanza e un irriverente giornalista decide di scrivere per lei un articolo celebrativo e ambiguo coinvolgendola in una performance alternativa. Marguerite ci crede e assecondata dal suo sincero protettore, Madelbos, maggiordomo e uomo di fiducia, riesce a trovare il coraggio per seguire il suo sogno fino in fondo. Il ritratto di un personaggio misterioso, liberamente ispirato alla storia vera di Florence Foster Jenkins: Marguerite e’ una donna che vuole uscire da una vita borghese che la relega ad essere una decorazione. E in un mondo dove nessuno dice la verità ma solo i folli ne intravedono l’energia, come il personaggio di Kyril, questa donna sceglie e rischia pur di non impazzire di infelicità. A modo suo diventerà famosa e continuerà ad essere amata da chi ha sentito la sua bellezza.
Una vita di menzogne
La comicità crudele di cui si riveste il fondo di questo film fa trasparire la sublime e spaventosa tragedia di un’esistenza stonata rispetto alle convenzioni: gli opportunisti del massacro devono vederla cantare la marsigliese in un circolo alternativo metanarchico, dove solo la dissonanza permette di recitare liberamente un inno alla libertà. Il lampadario deve dondolare nella stanza artistica di Marguerite dove i costumi e le foto coprono la profondità che si cela dietro un’apparente e ” ingenua” superficie, quella artistica.
Esistere è insistere e tra uomini con capello da suora, donne barbute che leggono le carte, Marguerite si ostina a giocare in una vita di menzogne. “La mancanza d’amore spiega tutto anche quando non spiega niente”, e ” vi sono due modi di vivere la vita: sognarla o realizzarla”. La sublime interpretazione di Catherine Frot rivela Il sacrificio dell’eroina Marguerite, egregiamente denunciato da Madelbos, e allude alla verità che si cela dietro questa incredibile figura che ha avuto la capacita di fingere di non fingere.
Marguerite sapeva e vedeva tutto… Perché come diceva Nietzsche “l’ideale del vero è la finzione più profonda” e solo l’arte ci consente di non morire di verità.
Un indimenticabile brivido di vita.
Beatrice Bianchini