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Venezia 72: Heart of a Dog di Laurie Anderson (In Concorso)

Per i fan di Laurie Anderson, Heart of a Dog è l’opportunità di immergersi nel suo mondo di idee e reminiscenze e approfondire un’artista intensa, per i profani è senza dubbio un’esperienza estetica sospesa tra video arte e cinema molto speciale e ricca

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La performer sperimentale Laurie Anderson, nonché Mrs. Reed dal 2008 fino alla morte del leader dei Velvet Underground, scava nella sua memoria per comporre una poesia visiva arricchita da pensieri filosofici, graphic novel, immagini elaborate. L’opera di Anderson è un flusso di coscienza di un’artista e pensatrice ispirata da Kierkegaard e Wittgenstein, dal rapporto con la madre, dal buddismo, dall’arte e, soprattutto, dall’amore per il suo rat terrier, Lolabelle, venuto a mancare nel 2011.  Quest’opera-meditazione sulla vita e sulla morte, inizia con il sogno del suo parto, quando i dottori le consegnano un fagotto dal volto canino: è il suo cane, Lolabelle, che lei si era precedentemente fatto cucire nella pancia per poi metterlo al mondo. Processo necessario, secondo l’artista, probabilmente perché il rapporto con la madre evocato nella messa in scena del ricordo risulta essere piuttosto complesso.

Heart of a Dog, oltre a testimoniare l’amore per la fortunata Lolabelle, è un occhio in movimento tra pubblico a privato che procede per associazioni di significato ispirate dallo stesso animale. Il passaggio da intimo a sociale si compie perfettamente nel viaggio a nord della California intrapreso con l’animale per capire quali fossero le 500 parole a lui comprensibili. Intenso è il traslato tra la presa di coscienza della minaccia dall’alto nella figura dei falchi impressa negli occhi di Lolabelle e le tracce della stessa paura nello sguardo dei cittadini newyorchesi dopo la tragedia dell’11 settembre.

In questa poetica meditazione di parole in libertà Anderson non nasconde il ruvido rapporto con una madre non amata e la difficoltà di affrontarla sul letto di morte. Appellandosi ai principi buddisti, ricorda un “esercizio” per colmare d’amore il vuoto. Nell’affondo nei meandri della memoria, riaffiora il ricordo di aver salvato dalle acque ghiacciate i fratelli più piccoli e di aver per questo ricevuto l’approvazione della madre. Mentre l’artista si “spoglia” davanti a noi e vuota la sacca dei ricordi, in un processo quasi catartico avviene la riconciliazione con il genitore. L’amore e la cura per Lolabelle – il cane prende lezioni di musica, pittura e scultura! – restano ad ogni modo il leitmotiv di un viaggio a ritroso che coinvolge sia esteticamente sia per le argute riflessioni esistenziali.

Heart of a Dog è un lavoro originalissimo guidato dalla voce e dalle musiche di Anderson, dove appare brevemente anche Lou Reed la cui presenza viene però sfumata in una sua canzone. Per i fan di Anderson, Heart of a Dog è l’opportunità di immergersi nel suo mondo di idee e reminiscenze e approfondire un’artista intensa, per i profani è senza dubbio un’esperienza estetica sospesa tra video arte e cinema molto speciale e ricca.

Francesca Vantaggiato

  • Anno: 2015
  • Durata: 75'
  • Genere: Sperimentale
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Laurie Anderson

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