In videocassetta circolò con il titolo Warlords of Atlantis – I signori della guerra di Atlantide, ma è come Le 7 città di Atlantide che Sinister Film riscopre su supporto dvd la pellicola tramite cui, nel 1978, il prolifico Kevin Connor passò dagli scritti di Edgar Rice Burroughs – fonte d’ispirazione per i suoi La terra dimenticata dal tempo, Gli uomini della terra dimenticata dal tempo e Centro della Terra: continente sconosciuto – ad una vicenda avventurosa che sembra attingere in maniera indiretta da L’abisso di Atlantide di Arthur Conan Doyle e dall’universo letterario di Jules Verne.
Vicenda avventurosa che vede Doug McClure – già presente nei tre citati lungometraggi precedenti – impegnato ad incarnare un ingegnere che, recuperata insieme ad un professore l’antichissima statua di un idolo durante un’immersione con la loro batisfera, finisce prima per essere trascinato con la cabina subacquea e l’intero equipaggio negli abissi da una gigantesca piovra, poi per essere inaspettatamente soccorso da misteriosi personaggi che vivono nelle profondità marine.
Personaggi dotati di poteri paranormali e che, da sempre, cercano di indirizzare il corso della storia verso la pace ed il progresso; man mano che una storia d’amore e che gommosissime creature mostruose assortite provvedono ad infarcire il movimentato spettacolo d’intrattenimento vecchia maniera culminante, tra l’altro, con un ultimo spettacolare attacco da parte del polipo.
Con galleria fotografica nella sezione riservata ai contenuti speciali, come pure L’isola della paura, altra riscoperta targata Sinister, che, diretta l’anno successivo dal Don Sharp autore de Il mistero del castello e La scala della follia, non è un film dell’orrore come potrebbe lasciare erroneamente intendere, bensì un thriller tratto da un romanzo di Alistair MacLean.
Thriller impreziosito da un cast decisamente notevole, in quanto, al di là di un Bruce”Flight”Greenwood al suo esordio, sfoggia Christopher Lee, Donald Sutherland, Richard Widmark, Lloyd Bridges e Vanessa Redgrave per renderli protagonisti di oltre un’ora e cinquanta di visione volta a partire da un gruppo di ricercatori in missione su una piccola isola della Groenlandia, in passato occupata dai nazisti.
Isola sotto i cui ghiacci è nascosta la grande quantità d’oro che arriva a spingere ognuno dei partecipanti alla spedizione ad uccidere l’altro; in un lento crescendo di angoscia e sensazione di soffocamento che individua nella gelida atmosfera dell’ambientazione uno dei maggiori pregi della non disprezzabile operazione.
E rimaniamo in tema di poco raccomandabili isole con Le dee della scogliera del pescecane, reso disponibile su supporto digitale – in versione originale provvista di sottotitoli in italiano – da Pulp Video e firmato dal re dei b-movie Roger Corman nel 1958, quindi un paio di anni prima che cominciasse a dedicarsi alle sue popolari trasposizioni cinematografiche delle opere di Edgar Allan Poe.
Infatti, è un’isola apparentemente deserta quella su cui trovano riparo due fratelli che, in fuga a bordo di un battello in quanto uno dei due è stato accusato di omicidio, vengono costretti a naufragare da una tempesta.
Apparentemente, giusto, perché vi vivono alcune belle ragazze dedite non solo alla pesca di perle, ma, ad insaputa della coppia di uomini, ad un culto che prevede il sacrificio delle vergini finalizzato ad ottenere la benevolenza degli squali.
Il resto, senza dimenticare suggestive riprese subacquee che, come di consueto, il cineasta di Detroit – qui alle prese con il suo primo lavoro girato a colori – concretizza sfruttando al meglio i pochissimi mezzi a disposizione, lo fa l’abbondanza d’azione, giustamente privilegiata rispetto ai pochissimi, tutt’altro che interessanti dialoghi.
Il trailer originale arricchisce il disco nel comparto extra.