Dopo un primo episodio di presentazione FtWD inizia a fare sul serio ed alza i giri del motore. Fin dal titolo questo episodio promette bene: So Close, Yet So Far. Che cosa è vicino eppure lontano? Alla fine dell’episodio non avremo una risposta certa, ma ognuno di noi potrà trarre le proprie conclusioni e fare previsioni sul futuro. Ma, per adesso, andiamo con ordine.
“E’ una catastrofe di proporzioni bibliche.. Stiamo perdendo il miglior pocket passer del campionato!”
Questo secondo episodio inizia dove il primo si era interrotto: Travis, Madison e suo figlio Nick sono, fortunosamente, scampati all’attacco di uno zombi che, in precedenza, era un amico di Nick. Risaliti in auto, cercano di reperire qualche informazione grazie alla radio, ma sono costretti ad ascoltare solamente reportage e notiziari sportivi.
Nonostante l’incombere di un’apocalisse zombi, il football americano catalizza sempre e comunque più ascolti di qualsiasi notiziario o aggiornamento che potrebbe salvare delle vite umane. Noi esseri umani siamo così: superficiali, attenti all’effimero e alle cose superflue anche in tempi di crisi. Pochissime persone hanno intuito che di li a poco si scatenerà l’inferno e il servizio di (dis)informazione fa poco o nulla per dare notizie realmente utili.
Scoraggiati e preoccupati, i tre protagonisti cercano a più riprese di mettersi in contatto con le persone a loro care: Madison cerca di parlare con sua figlia Aliciamentre Travis fa di tutto per assicurasi che la sua ex-moglie Liza e loro figlio Chris siano al sicuro e stiano bene.
Madison e Travis, spaventati, cercano di telefonare alle persone che amano.
“Non lo lascio da solo!”
La scena cambia e vediamo la giovane Alicia camminare lungo una strada più o meno deserta ed introdursi nella casa di Matt, il suo fidanzato scomparso da un paio di giorni. La porta di casa è aperta e la ragazza trova qualcosa che le fa strabuzzare gli occhi. Dopo diversi tentativi madison riesce a parlare con sua figlia che le dice di trovarsi in compagnia di Matt e che egli ha la febbre alta. Madison le dice di non avvicinarglisi e che potrebbe essere contagioso. La donna è chiaramente preoccupata che il giovane sia infetto e possa attaccare Alicia come ha fatto, poco prima, l’amico di Nick. In breve tempo Nick, Madison e Travis sono a casa di Matt e, nonostante le rimostranze a lasciare da solo il suo ragazzo, riescono a portare Alicia, con loro, a casa.
Un po’ scontato e prevedibile che lei lo avrebbe lasciato li, ma cos’altro sarebbe potuto succedere? Quanto meno la recitazione degli attori è positiva e il personaggio di Matt risulta fin da subito simpatico ed ha il merito di riuscire a far ragionare Alicia e farla andare con la sua famiglia. Non è chiaro se abbia intuito che il morso mostrato a Travis di li a poco potrebbe farlo diventare un pericolo per se stesso e per gli altri. FORZA MATT!
Travis, a questo punto, si separa dal resto del gruppo e va a cercare suo figlio e Liza per portarli in salvo insieme alla sua seconda famiglia.
Scavenging, ovvero: andare alla ricerca di cibo e altre cose utili.
Arrivai a casa Nick inizia star male e ad andare in crisi d’astinenza, essendo più di 24 ore che non assume droghe. Madison decide di recarsi nella scuola dove lavora per recuperare dell’ossicodone dalle scorte dell’infermieria. Qui incontra Tobias uno dei più furbi, ma anche emarginati, studenti dell’istituto. Il ragazzo è qui per fare scorte di cibo: egli avevo capito già da diversi giorni che la situazione stava precipitando, ma nessuno gli aveva dato retta. Con l’aiuto di Tobias, Madison riesce a recuperare le medicine che le servono. Peccato che i due debbano scontrarsi con uno zombi. Con difficoltà, i due riescono ad avere la meglio sul ex-capo di Madison (ora uno zombi col cranio spappolato) e ad allontanarsi dall’edificio scolastico.
Al termine del primo vero scontro con un walkers possiamo dirlo: Madison sa il fatto suo!
Madison e Tobias non sono gli unici che iniziano ad andare in cerca di cibo e a fare scorte. Travis, dirigendosi verso casa di Liza incontra un poliziotto che, piuttosto che fare il suo dovere, sta facendo scorta di acqua (e si presume anche di altri beni di prima necessità). Questo è solo il primo dei comportamenti fuori dagli schemi tenuti dalle forze di polizia di Los Angeles.
“Proteggere e Servire”. Non credo che questo poliziotto onori il motto delle forze dell’ordine americane.
“To Protect and Serve”. Oppure no?
Nel corso di questa puntata vediamo bene come la polizia perda ben presto il controllo della situazione. Gli agenti della LPD sparano ad un barbone che si intuisce che si fosse trasformato visto che si viene a sapere gli abbiano dovuto spare una ventina di colpi prima di abbatterlo. Intorno al luogo dell’omicidio si crea una folla sempre maggiore che improvvisa una manifestazione sì rumorosa, ma pur sempre pacifica. Chris, il figlio di Travis, tornando verso casa, passa vicino alla manifestazione e, improvvisatosi cameraman, decide di filmare tutto quello che avviene.
Travis raggiunge Liza e insieme riescono a trovare loro figlio e a scappare appena prima che la polizia, in tenuta da battaglia, inizi a sparare e manganellare tutti i presenti. La popolazione insorge e la situazione diventa veramente infuocata con scontri sempre più violenti con le forze dell’ordine.
L’autore di TWD è maestro nello spiazzarci e ci mostra quanto velocemente si possa passare da una lotta per i diritti civili ad una lotta per la sopravvivenza.
Inizia una guerriglia urbana con danni alla proprietà privata e saccheggi.
Chi, vedendo queste scene, non ha pensato ai recenti scontri di Parigi, o a quello che succede ogni volta che si tiene un G8? Kirkman sa bene che quando succede qualcosa di grosso e la popolazione tenta di dire la sua, la politica si affida alla propria forza: ovvero quella di polizia. Che la popolazione si scateni è poi naturale e, purtroppo, nella massa di brave persone che manifestano pacificamente si nascondono sempre i violenti che poi fanno degenerare tutto e trascinano quelli che magari, da soli, non avrebbero fatto nulla.
Mentre la polizia carica i manifestanti Travis, Liza e Chris riescono a trovare rifugio grazie ad un barbiere che li fa entrare nel proprio negozio. Qui gli spettatori fanno conoscenza con Daniel Salazar (interpretato da Ruben Blades), sua moglie e loro figlia Ofelia (Mercedes Mason). I sei personaggi si guardano inizialmente con diffidenza, ma col passare del tempo la tensione si allenta.
Ho trovato un po’ razzista il modo in cui questa famiglia messicana sia stata tratteggiata. Mi è sembrato un modo estremamente caricaturale e macchiettistico. Strano per uno come Kirkman, spero di venire smentito col progredire della serie.
La signora Salazar, ci viene mostrata come una donna molto religiosa. Il perfetto stereotipo della donna messicana.
“Ma che fai? Mamma!”
Nel frattempo Madison è tornata a casa e ha dato l’ossicodone al povero Nick. Mentre Madison e i suoi due figli iniziano a preparare le valigie per scappare dalla città i loro vicini di casa vengono attaccati da un altro vicino (certamente infetto e trasformatosi). Alicia fa per uscire e aiutarli, ma viene bloccata da sua madre che, molo velocemente, sta iniziato a cambiare.
Madison sta cominciando a lasciarsi alle spalle l’umanità che ha sempre avuto e la sta sostituendo con l’istinto di sopravvivenza e di protezione per i suoi figli. Mi ricorda Shane di TWD in quanto a repentinità del cambiamento.
“La madre, quando avverte l’odore dei predatori, protegge la sua prole a scapito di tutto e tutti.” (NatGeo)
L’episodio si conclude con l’accordo tra Madison e Travis di fuggire con i rispettivi gruppi e di ritrovarsi nel deserto poco lontano dalla città.
Cosa possiamo trarre da questo secondo episodio?
Innanzitutto Kirkman fa quello che ha da sempre fatto con il suo fumetto: mette in mostra l’inizio della fine, il crollo dei valori e delle leggi che hanno regolato la nostra civiltà fino ad ora. Lo spettatore assiste, per esempio, alle efferatezze compiute da una polizia violenta e che sembra più che altro uno Squadrone della Morte. Si vede come in situazioni estreme si tenda a fregarsene degli altri e a pensare solamente a se stessi e alle persone a noi più vicine mettendo in mostra tutto l’egoismo che è intrinseco nel genere umano. Il pessimismo di Kirkman nei confronti del genere umano è ben noto e, in questo episodio, viene messo in scena altrettanto chiaramente. Che si tratti di tutori della legge, medici, tassisti o chiunque altro: chiunque, appena ha un po’ di potere, ne abusa e fa quello che è meglio per il proprio tornaconto. Kirkman non condanna e non salva in maniera definitiva nessuno: sia i poliziotti che i manifestanti violenti sono colpevoli, allo stesso modo. Essi sono, in definitiva, due facce della stessa insanguinata medaglia.
Questo secondo episodio getta, inoltre, le basi per un cambio di scenario notevole rispetto alla serie d’origine: i protagonisti hanno identificato nel deserto la loro destinazione ed è quindi da presumere che presto avremo un assaggio del caldo torrido della California. Questa scelta, ha chiaramente lo scopo di distanziare ancora di più FtWD dallo show di origine e di far si che chi si era, in parte, annoiato e distanziato da TWD possa trovare qualcosa di diverso e, magari, di proprio gusto.
In conclusione: cosa è So Close, Yet So Far? Io credo che si intenda l’inizio della fine e la caduta dei nostri valori. Voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere in un commento.
In questa foto vediamo tutti i protagonisti dello show: Madison e figli insieme a Travis, il figlio e la ex di Travis e, infondo, la famiglia di messicani che abbiamo conosciuto da poco.
Mi congedo lasciandovi in compagnia del promo del terzo episodio di FtWD intitolato The dog.
Ci rivediamo tra una settimana esatta. E ricordate di affilare il vostro machete e fortificare le barricate, gli zombi arriveranno di nuovo questa domenica, non fatevi cogliere impreparati.. Altrimenti chi mi legge se vi trasformate anche voi?!
Andrea Bianciardi
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