Dopo la prima mondiale a Mosca lo scorso giugno dove più di 2000 persone l’hanno visto e applaudito per oltre 10 minuti, continua a raccogliere successi all’estero il film I Calcianti di Stefano Lorenzi, lungometraggio sul calcio storico fiorentino che durante l’edizione del Festival Internazionale delle Arti “Bridge of Arts” – IMFF, che si è tenuta nei giorni scorsi a Rostov on Don in Russia, ha ottenuto una calda accoglienza del pubblico ed ha regalato a Stefano Lorenzi il prezioso riconoscimento di “Miglior Regista 2015”.
Durante “Bridge of Arts” sono stati proiettati 9 film provenienti da vari paesi del mondo, selezionati, secondo le parole del presidente del Festival, l’attore Oleg Taktarov, con l’intenzione di motivare i giovani ad esprimersi nel campo cinematografico. Le opere sono state visualizzate ed analizzate da una giuria internazionale composta da produttori e attori, registi, guidata dal produttore e sceneggiatore italiano Ugo Tucci.
Sembra una storia simile a quella de La bella gente di Ivano De Matteo, ora nelle sale dopo anni di attesa e premi vinti all’estero, quella de I calcianti opera prima di Stefano Lorenzi, regista toscano di numerosi corti e documentari, che ancora non è uscito nelle sale italiane per strane ragioni che dicono molto sullo stato di salute del cinema in Italia. La speranza è che il film dopo il successo all’estero e, nonostante le difficoltà in Italia, riesca a trovare una strada per la distribuzione nelle sale al più presto.
I calcianti, una storia corale sul calcio storico fiorentino, è stato girato a Firenze nel 2012. Si tratta di una coproduzione tra Italia e Russia ma è fermo da ormai tre anni nonostante abbia avuto il riconoscimento di film di interesse culturale da parte del Ministero Italiano e Russo e abbia nel cast attori come Guido Caprino, Francesco Scianna, Giulia Michelini, Francesca Inaudi, Caterina Murino, Francesco Arca, Branko Djuric, Alexey Vorobiov, Vauro Senesi, Paolo Cioni, Paolo Hendel, Sergio Albelli, Giacomo Gonnella, Guo Long Hong e i calcianti stessi. Il film è stato prodotto da Settimaluna, Liga Production, Wop film, con la collaborazione del Ministero della Cultura sia russo che italiano, finanziato e promosso anche da Toscana Film Commission e l’azienda fiorentina Savio Firmino.